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Sequestrati beni per 13 milioni a imprenditore di Paceco

Dalle indagini, condotte dall'anticrimine della polizia e dalla guardia di finanza è emersa "un'articolata associazione a delinquere volta alla commissione di diversi delitti di truffa per l'indebita percezione di ingenti contributi pubblici con danno all'Erario stimato per importo pari a circa 29 milioni di euro e alla successiva operazione di reimpiego di tali illecite ingenti somme di denaro tramite peculiari operazioni di interposizione fittizia di società riconducibili al Marino"

TRAPANI. Beni per 13 milioni di euro riconducibili all'imprenditore Vito Marino, figlio del boss Girolamo (detto 'Mommo u nano') di Paceco (Trapani), sono stati sottoposti a sequestro preventivo su disposizione del Tribunale di Trapani, dopo la richiesta avanzata dal procuratore capo Marcello Viola e dal questore Maurizio Agricola.

Dalle indagini, condotte dall'anticrimine della polizia e dalla guardia di finanza è emersa "un'articolata associazione a delinquere volta alla commissione di diversi delitti di truffa per l'indebita percezione di ingenti contributi pubblici con danno all'Erario stimato per importo pari a circa 29 milioni di euro e alla successiva operazione di reimpiego di tali illecite ingenti somme di denaro tramite peculiari operazioni di interposizione fittizia di società riconducibili al Marino". Il provvedimento riguarda anche alcuni familiari di Vito Marino e, tra questi, la moglie: Tiziana Sugamiele. Il sequestro ha riguardato: 40 beni immobili, 5 beni mobili registrati 13 società (capitali sociali e pertinenti complessi aziendali) tra cui Vigna Verde Srl, Olearia Pacheco soc. coop arl, Cerealseed Srl, Ma.mo Srl, Tenute Karushia soc. agricola arl e 33 tra conti correnti e rapporti bancari di altra natura. Vito Marino, con il cugino Salvatore, è imputato per la strage di Brescia del 2006, in cui vennero assassinati il faccendiere Angelo Cottarelli, la compagna e il figlio diciassettenne.

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