PACECO. Costretto a vivere segregato in casa perché la palazzina popolare, dove abita il minore disabile, è sprovvista di ascensore. “Lo hanno murato”, puntualizzata la madre che ha già dato mandato all’avvocato Vulpitta di citare in giudizio lo Iacp di Trapani per chiedere il risarcimento dei danni subito dal figlio. Antonio, 15 anni, vive sulla sedia a rotelle a causa di una grave malattia. Dalla sua abitazione non può uscire nemmeno per andare a scuola. Lui abita al secondo piano di un immobile di via Archimede (lotto 21) a Paceco.
Da anni la madre, Caterina Poma di 52 anni, vedova, si batte per un servizio che consentirebbe al figlio di poter condurre una vita normale. “Lo Iacp – dice -, però, sostiene di non aver fondi per ripristinare l’ascensore”. Nella sua battaglia è affiancata dal sindaco di Paceco, Biagio Martorana. “Anche lui – afferma Caterina Poma – ha scritto più volte all’Istituto, ma finora non abbiamo ottenuto niente”. Dallo Iacp, ieri mattina, è arrivata la replica. “Abbiamo già avviato la pratica all’assessorato regionale – ha spiegato Pietro Savona, responsabile amministrativo dell’Istituto autonomo per le case popolari per ottenere un finanziamento di 20 mila euro per ripristinare l’ascensore. Attendiamo, però, ancora risposte da Palermo”.
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