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Omissione d'atti d'ufficio, condannati a tre anni due poliziotti di Mazara del Vallo

MARSALA. Tre anni di reclusione e 5 di interdizione dai pubblici uffici sono stati inflitti, per falso ideologico in concorso, dal Tribunale di Marsala a due poliziotti che fino allo scorso febbraio erano in servizio al Commissariato di Mazara del Vallo (Tp): il sovrintendente Vito Pecoraro, di 53 anni, e l'assistente Vincenzo Dominici, di 46.

I due imputati erano inizialmente accusati anche di omissione d'atti d'ufficio, reato che durante la requisitoria il pm Antonella Trainito, invocando una condanna complessiva a 4 anni e mezzo di carcere, aveva tramutato nel più grave abuso d'ufficio.

Per questa imputazione, però, il Tribunale ha rinviato gli atti in Procura per l'eventuale avvio di un altro procedimento penale. Ai due poliziotti si contestava il fatto di non avere adottato alcuna sanzione (nè sequestro, nè multe) dopo avere fermato, ad un posto di blocco, una Fiat Panda priva di copertura assicurativa, non revisionata e su cui gravava anche un fermo amministrativo da parte dell'Agenzia delle Entrate.

Dopo avere scherzato con la donna che era a bordo (alla guida c'era un uomo: il mazarese Vittorio Misuraca), hanno, infatti, lasciato proseguire il mezzo. Sul quale, però, i carabinieri, nell'ambito di un'indagine sullo sfruttamento della prostituzione, avevano piazzato una microspia. Redatta, quindi, una relazione, i carabinieri la inviarono alla Procura di Marsala, diretta da Alberto Di Pisa, che affidò l'indagine alla sezione di pg della Guardia di finanza. L'episodio contestato risale al 19 aprile 2012.

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