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Arrestati per estorsione a Trapani. L’accusa: «Volevano indietro parte del Tfr»

«L’indagine prosegue per accertare eventuali altri responsabili» dice il procuratore capo, Marcello Viola

TRAPANI. Operai costretti a restituire parte della busta paga e finanche del trattamento di fine lavoro (tfr). E’ quanto emerge da un’inchiesta della procura di Trapani che, nei giorni scorsi, ha portato agli arresti domiciliari, con l’accusa di estorsione, il titolare della “Trapani Multiservice Sas”, Massimo Tempesta di 44 anni e la segretaria della società Maria Antonietta Barraco di 55 anni.

Indagati a piede libero, per lo stesso reato, Pietro Di Bella, 37 anni, dipendente dell’azienda e Giacamo Barraco, 60 anni, consulente del lavoro (e fratello della segretaria finita ai domiciliari. “L’indagine prosegue per accertare eventuali altri responsabili”, dice il procuratore capo, Marcello Viola. Insomma, l’attività istruttoria è, formalmente, ancora in corso. La richiesta delle misure cautelari risalgono a quasi un mese addietro. Gli indagati, durante l’interrogatorio di garanzia, hanno fatto parziali ammissioni. L’inchiesta scaturisce dalla segnalazione di una dipendente a cui il titolare avrebbe chiesto di restituire una quota del tfr.

 

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