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Movida selvaggia, centro storico nel degrado ad Alcamo

ALCAMO. Latrine a cielo aperto. È così che diventano tante vie di Alcamo, soprattutto in centro storico, durante le notti di fine settimana o quando è maggiore l' afflusso di giovani attorno ai luoghi della movida.

"Venga in via Collegio, questa mattina è un disastro", ha scritto ieri al cronista una lettrice. Può essere risorsa per il territorio, la movida, con tante buone iniziative, spettacoli musicali apprezzati, sempre fino a quando si svolgono nel rispetto delle regole stabilite. E sempre fino a quando la movida stessa non degeneri diventando palese manifestazione di disagio giovanile, di contrasto verso le regole della civica convivenza, di comportamenti delinquenziali.

Ieri un gruppo di turisti in visita nel cuore della città ha potuto ammirare Alcamo nei suoi aspetti migliori. Ma vedere tanti muri non soltanto privati ma anche pubblici, come nel Collegio dei Gesuiti, imbrattati con scritte, non è un buon biglietto da visita per la città. Non è un buon biglietto da visita il palo di sostegno- spezza to in due ormai da parecchi giorni di un cartello turistico ai piedi della chiesa del Gesù. Così come non lo è la presenza di una quantità impressionante di bottiglie di alcolici svuotate e in frantumi, di sporcizia, e di liquami lasciati per strada da chi, evidentemente, dà sfogo ai propri bisogni fisiologici dopo essersi ubriacato o, forse, drogato.

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