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"Ignorò l'ordinanza sindacale", condannata a risarcire comune

Disattese l’obbligo di effettuare i necessari interventi di messa in sicurezza del proprio appartamento in un vecchio palazzo della via Torre Pali

TRAPANI. Ignorò un'ordinanza dell'allora sindaco Mimmo Fazio che le ingiungeva di effettuare i necessari interventi di messa in sicurezza del proprio appartamento in un vecchio palazzo della via Torre Pali, in pieno centro storico, dopo il crollo della recinzione del balcone. Per questa omissione, la proprietaria di un appartamento al secondo piano di quel palazzo è stata condannata a 600 euro di ammenda dal giudice Patrizia Satariano che le ha imposto, però, di risarcire, con 5 mila euro più altri 2 mila circa di spese, il Comune che si era costituito parte civile, lamentando anche un danno di immagine.  La mancata osservanza dell'ordinanza sindacale risale al mese di marzo del 2010 anche se il crollo della ringhiera del balcone al secondo piano era avvenuto tempo prima.

Un sopralluogo effettuato dai tecnici della Protezione civile comunale aveva verificato le condizioni di estremo pericolo per l'incolumità pubblica per lo stato in cui versava un palazzaccio diroccato, di fatto ridotto ad un cumulo di macerie, simbolo di degrado ed abbandono della via Torre Pali: l'ingresso divelto e nessuna protezione agli altri accessi avevano determinato che l'interno del palazzo fosse ridotto ad una vera e propria discarica con montagne di rifiuti che avrebbero potuto costituire altra fonte di pericolo se incendiati da piromani. Senza considerare, appunto, che, con un nuovo crollo, intonaci e calcinacci avrebbero potuto travolgere passanti ed auto. Le condizioni di degrado di alcuni vecchi palazzi della via Torre Pali e zone limitrofe sono state, nella seconda metà del primo decennio degli anni 2000, più volte denunciate dagli abitanti del centro storico, stanchi di convivere con il degrado e di tenere le dita incrociate sperando che non si verificassero altri crolli, infine con una petizione inviata oltre al sindaco Fazio, al prefetto dell'epoca, l'ex questore Giovanni Finazzo.

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