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Troppi episodi di violenza contro gli arbitri nel Trapanese

Soltanto nell’ultimo fine settimana sono stati due i casi di violenza nei confronti dei direttori di gara, tantissimi nel 2014

TRAPANI. Arbitrare le partite di calcio sta diventando sempre più un mestiere a rischio. Non perché è in via di estinzione, bensì per le continue aggressioni, con tanto di ricovero in ospedale, cui sono costretti i vari direttori di gara. Soltanto nell’ultimo fine settimana sono stati due i casi di violenza nei confronti degli arbitri. Il primo in Libertas Marsala – Pro Villabate in Prima categoria con un giocatore palermitano, Filippo Prestigiacomo, che ha colpito con un violentissimo schiaffo l’arbitro costretto alle cure dei medici con tanto di 12 giorni di prognosi, ed il secondo in Nubia Libertas – Valderice, in Terza categoria, partita nella quale Mattia Esposito, con tanti anni di esperienza al Trapani e con svariati tornei professionistici alle spalle ed oggi tesserato per la Nubia Libertas, dopo l’espulsione protestava nei confronti dell’arbitro «con toni prettamente offensivi e minacciosi, spingendo il direttore di gara e colpendolo con calci alle caviglie e pestandogli i piedi».

Nel primo caso il giudice sportivo ha squalificato Prestigiacomo per cinque anni, mentre nel secondo Esposito non potrà più giocare fino all’11 gennaio del prossimo anno. Ma per Gaspare Cernigliaro, presidente della sezione provinciale dell’Aia che vanta circa 170 arbitri, il problema è ben più grave. «L’escalation della violenza sta trasformando gli arbitri in bersagli mobili – sono le prime parole del presidente Cernigliaro -. Soltanto lo scorso anno, in tutto il territorio nazionale, sono stati 380 circa i casi di violenza nei confronti degli arbitri ed in 300 gli stessi sono stati costretti a ricorrere alle cure dei medici. La Sicilia in questa speciale classifica, purtroppo, è al primo posto ed a Trapani se ne verificano tantissimi.

 

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