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Trapani, elisuperfice in alto mare: coro di proteste

La realizzazione della struttura dietro l’ospedale è stata inserita nella programmazione triennale con uno stanziamento di 700 mila euro

TRAPANI. L’elisuperificie (meglio conosciuta come elisoccorso) del quale ormai da oltre 10 anni se ne attende la realizzazione, alle spalle dell’ospedale Sant’Antonio Abate non decolla ed associaioni e sindacati fanno sentire la loro voce, mentre l’Azienda sanitaria provinciale la inserisce nel programma delle opere pubbliche.

Di fatto il problema si trascina ormai da oltre 10 anni senza che ad oggi si sia realizzato alcunchè, tra pastoie burocratiche ed inghippi vari. Da qui la presa di posizione dell’associazione «Un Ponte verso il Futuro», l’associazione «Noi Consumatori» ed i sindacati autonomi Nursing-up ed Isa. «Ormai sembra diventata una vera favola, alla quale non credono più neanche i bambini- dice al riguardo - Maria Crapanzano dell’associazione «Noi Consumatori», mentre Marcello Signorello presidente del «Ponte verso il Futuro» mette in evidenza che si intravede lo scarso interesse o comunque una sorta di apatia per la soluzione di tale importante problema che costringe il mezzo a portare il paziente o al campo Coni o a Birgi per il trasferimento in elicottero a Palermo o in altre strutture sanitarie specializzate.

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