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Affonda un barcone a Marettimo: tutti salvi

L’allarme è scattato venerdì sera, intorno alle 21, quando la sala operativa del comando generale delle Capitanerie ha intercettato l’Sos lanciato con un satellitare

MARETTIMO. La lunga traversata in mare di uomini, donne e bambini, ammassati su un natante di circa dieci metri, ha avuto un epilogo drammatico proprio quando i migranti incominciavano a intravvedere le luci dell’isola egadina. Il barcone è affondato al largo di Marettimo. E’ accaduto nella tarda serata di venerdì. A bordo, 55 extracomunitari, di nazionalità libica, siriana e tunisina.

Tra di loro due donne e cinque bambini. I naufraghi finiti in acqua si sono aggrappati agli scogli per rimanere a galla. Alla fine sono stati tutti salvati dagli uomini della Guardia costiera di Trapani, ma hanno visto la morte da vicino. L’operazione di soccorso, coordinata dalla Guardia costiera di Palermo, si è protratta per tutta la notte e si conclusa soltanto a mezzogiorno di ieri. L’allarme, invece, era scattato venerdì sera, intorno alle 21, quando la sala operativa del comando generale delle Capitanerie di porto ha intercettato l’Sos lanciato con un telefono satellitare dal barcone che cominciava ad imbarcare acqua. La chiamata proveniva da una zona impervia di Marettimo: Cala Nera. In mare sono uscite due motovedette della Guardia costiera. Gli uomini in divisa si sono trovati davanti ad una scena agghiacciante: uomini, donne e bambini aggrappati agli scogli che gridavano aiuto.

A rendere difficoltoso il loro recupero, la circostanza che Cala Nera è difficile da raggiungere, sia via mare, sia via aerea. Il buio pesto, poi, ha complicato un situazione già drammatica. Per avvicinarsi ai naufraghi i militari della Guardia costiera hanno utilizzato una zattera di salvataggio e un gommone. I primi ad essere recuperati i bimbi e le loro mamme.

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