TRAPANI. Il mal di trasferta ha ripreso a tormentare il Trapani con l'aggravante che un pomeriggio nero quale quello di Frosinone che ha avuto più di uno strascico; il portiere Lys Gomis aspetta l'esito degli accertamenti strumentali per sapere se effettivamente, come pare, si tratta di un infortunio lieve (il fallo subito alla mezz'ora ad opera di Dionisi; potrebbe avergli procurato solo una contusione) mentre è più grave la situazione del debuttante difensore Pavel Vidanov che oltre ai segni dei tre punti che sono stati applicati alla testa dopo lo scontro aereo con Masucci al 20', porta su un polpaccio quelli di una tacchettata.
L'auspicio, ovviamente, è che entrambi possano essere del match contro il Catania che si disputerà domenica al «Provinciale» nell'inusuale orario delle 12,30. Una partita nella quale mancherà certamente Mattia Aramu perché il giovane centrocampista che già ieri si è aggregato alla Nazionale Under 20 allenata da Alberigo Evani che lo ha inserito tra i 24 convocati per l'amichevole che l'Italia giocherà giovedì con la Francia Under 21 al «Picco» di La Spezia, sarà squalificato per un turno dopo l'espulsione per doppia ammonizione rimediata a Frosinone. Un'espulsione che ha vanificato le velleità di rimonta che pure i granata alimentavano dopo che un rigore di Matteo Mancosu, sul 2-0 per i ciociari, sembrava potesse riaprire la partita. È finita, invece, con una nuova pesante debacle e con altri 4 gol al passivo che confermano alil Trapani il poco edificante primato della difesa più perforata del campionato.
«Gli attaccanti fanno vendere i biglietti, le difese fanno vincere le partite», è uno degli assunti del mondo del calcio. Una «regola aurea» che non è scritta da nessuna parte e di cui non c'è traccia nei manuali, ma che il Trapani sembrava potesse sovvertire con gli insegnamenti dell'allenatore Roberto Boscaglia per il quale i conti tornano se si segna un gol in più degli avversari. Una giornataccia, quella di Frosinone, per tutti i granata, a prescindere dalle «pagelle» individuali, anche se per l'attaccante Giovanni Abate i numeri sono bugiardi.
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