TRAPANI. «Abbiamo vinto la partita contro il Brescia tutti quanti: sia chi ha giocato, sia chi è rimasto in panchina, sia chi è andato in tribuna. Tutti e 25 i giocatori della squadra, nessuno escluso». L'attaccante Giovanni Abate, certamente uno dei giocatori più rappresentativi della «vecchia guardia», sa bene quanto nel Trapani conta il gruppo e lui è, appunto, uno di quelli che a creare gruppo ci riesce meglio. La sua, contro le «rondinelle» è stata una grandissima partita, coronata con uno dei tre gol della vittoria. Di Maurizio Ciaramitaro e di Mattia Aramu gli altri due. «Siamo andati due volte in svantaggio e siamo riusciti a recuperare - ricorda Abate - . Soprattutto la seconda volta non era facile rialzarsi e vincere quella partita, ma questo è il Trapani. Questo è il nostro carattere, questo è il nostro cuore, la nostra voglia, l'amore che abbiamo per questa squadra».
Ed ecco che l'attaccante granata allarga il concetto di gruppo: «Una vittoria da condividere con tutta la gente, con la società, con il presidente Vittorio Morace. Perché è una vittoria molto importante, che significa tanto, non solo per i tre punti, ma anche per come è venuta. Abbiamo fatto qualche errore, loro hanno fatto due tiri e sono riusciti a realizzare due gol su nostre disattenzioni. Ci hanno messo in difficoltà - non nega Abate - e non era facile riuscire a sfondare. Ma abbiamo avuto una grandissima reazione, Boscaglia ha corretto qualcosa a livello tattico e ci siamo riusciti». Importante il contributo dato, in questa direzione da Mattia Aramu il cui innesto ha dato linfa vitale tanto al centrocampo quanto all'attacco, dove, comunque, al momento, in attesa cioè del pieno recupero fisico di Antimo Iunco, Giovanni Abate, quando Boscaglia tra i vari moduli che quest'anno adotta sceglie il più collaudato 4-4-2, rimane la migliore spalla per Matteo Mancosu.
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