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Depuratore, avviate ispezioni e indagini a Mazara

La balneazione è vietata perché è presente la struttura della pompa di sollevamento che porta gli scarichi verso l’impianto

MAZARA DEL VALLO. Problemi ambientali incombono sulla città. C'è il problema degli odori nauseabondi che provengono dal depuratore, c'è quello del ribollio delle acque lungo la costa nei pressi del mare di Bocca Arena e, da ieri, è comparso su un tratto del Lungomare San Vito un avviso affisso su alcuni piloni in cui è scritto: «Zona sottoposta a controllo analitico per fioritura algale. In attesa dei risultati analitici si consiglia di non sostare nelle immediate vicinanze». L'avviso è firmato dal sindaco Nicola Cristaldi. Questi comunicati si notano soltanto su alcuni piloni e nelle vicinanze della chiesa San Vito a riva di mare, cioè in una zona in cui è vietata la balneazione da anni perché a pochi metri c'è un piccolo impianto di depurazione, collegato con il depuratore centrale. Non ci sono note ufficiali del Comune, né determine sindacali ma sembra che sia stato l'ufficiale sanitario a suggerire al sindaco, responsabile della sanità comunale, di fare affiggere quel cartello come vuole la normativa. Non ci sarebbero, quindi, problemi per la salute pubblica, considerato che in quello specchio di mare, la balneazione è già vietata perché è presente la struttura della pompa di sollevamento che porta gli scarichi del lungomare verso il depuratore. «Con riferimento alla questione dei cattivi odori che persistono in certe fasce orarie nelle aree vicine al lungomare ed in prossimità della foce del fiume Delia vale la pena di riferire che non sono determinati da un cattivo funzionamento del depuratore anche se questo non è ancora al cento per cento delle sue potenzialità». Lo dichiara il sindaco Nicola Cristaldi che annuncia «l'avvio di una serie di ispezioni ed indagini tendente ad accertare la responsabilità di chi, contravvenendo alle norme in vigore, immetterebbe nella condotta che porta al depuratore reflui non consentiti, che dovrebbero essere trattati all'uscita di impianti industriali o semi industriali e che invece verrebbero immessi direttamente nella condotta verso il depuratore». La verifica della situazione sarà resa nota nei prossimi giorni «ma è evidente - sottolinea il sindaco - che tutti i cittadini sono chiamati a collaborare con l'amministrazione comunale al fine di fornire eventuali dati e circostanze da loro conosciuti che possano portare all'individuazione dei responsabili che determinano un grave danno all'ambiente ed alle condizioni igienico-sanitarie». Domani una ditta incaricata di Roma dovrebbe operare con una forte dose di prodotti nebulizzanti che dovrebbe durate per 4 - 5 giorni per smorzare gli odori nauseabondi. Inoltre, al fine di assicurare il raggiungimento dei massimi risultati, l'amministrazione comunale sta predisponendo ogni atto per giungere all'assegnazione dell'incarico gestionale del depuratore a una ditta esterna, mentre ha già avviato la procedura per la convenzione con l'università di Palermo - Facoltà di Ingegneria per il monitoraggio costante dell'intero sistema depurante.

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