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Trapani: anziano viveva in casa fra rifiuti e zecche in via Laureato Alestra

TRAPANI. Spazzatura, zecche, pulci. Concentrate in una abitazione al piano terra, ridotta in pessime condizioni igienico-sanitarie, dove viveva, da solo, un anziano incurante dell’odore nauseabondo che si respirava nelle stanze in preda a rifiuti di ogni genere e divenute ricettacolo di insetti che attraverso la rampa di scale avevano invaso anche gli altri edifici e la strada.
La macabra scoperta l’hanno fatta, ieri mattina, i carabinieri che, di concerto con le guardie eco-zoofile dell’Oipa (Organizzazione internazionale per la protezione animali), con il servizio sanitario dell’Asp, hanno eseguito un blitz in via Laureato Alestra, nella zona del cimitero comunale. Qui, in un appartamento al numero civico 15, i militari dell’Arma hanno rinvenuto un anziano di 86 anni, che viveva, da tempo, tra i rifiuti.
Il pensionato ha due figli: uno vive in Germania, l’altro, invece, a Venezia. Nessuno dei due avrebbe rapporti con il genitore. L’unica a prendersi cura dell’uomo è la nipote Maria Pecorella che già nel 2013 aveva denunciato la situazione di degrado con una segnalazione fatta all’Azienda provinciale sanitaria, al comando della polizia municipale e al Comune. Quattro mesi fa, vigili urbani e Asp hanno eseguito un sopralluogo, accertando le pessime condizioni igienico-sanitarie dell’abitazione. Da qui il provvedimento del sindaco Vito Damiano che ha intimato all’anziano di provvedere alla bonifica della casa. Operazione che, però, non è stata fatta e che è costata al padrone di casa una denuncia.
Due giorni fa, Maria Pecorella ha incontrato Enrico Rizzi, capo della segreteria nazionale del Partito animalista: «Solo lei può aiutarmi. Mio zio vive in una casa invasa da spazzatura e zecche e nessuno interviene, nonostante le mie sollecitazioni. Tempo per la sua vita». Il giovane animalista ha informato i carabinieri che sono subito intervenuti nella «casa degli orrori». Hanno così rinvenuto l’anziano ricoperto da zecche e con evidenti segni di morsicatura in diverse parti del corpo. Una ambulanza del 118 ha provveduto ad accompagnarlo al pronto soccorso del «Sant’Antonio Abate», dove è stato ricoverato. A fare compagnia a Vincenzo Lamia, un cane che è stato ritrovato agonizzante. Frattanto, Enrizo Rizzi ha dato incarico al proprio legale, avvocato Alessio Cugini, di sporgere denuncia «per il reato di omissione di atti d’ufficio - spiega il giovane - nei confronti del sindaco - e di tutti coloro che saranno ritenuti responsabili di questa situazione di degrado». Sulla vicenda non è stato possibile ascoltare la versione del sindaco Vito Damiano. Il cronista ha provato a contattarlo al telefonino, senza ottenere alcuna risposta.
Alcuni giorni fa un’altra «casa degli orrori» era stata a scoperta, sempre dal capo della segreteria nazionale del Partito animalista, a San Vito Lo Capo. 

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