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Mazara: fermo biologico, pescherecci in porto

MAZARA. Il naviglio mazarese è entrato nel periodo del fermo biologico. Lo ha stabilito il decreto regionale dell'assessorato agricoltura e pesca che, per quanto riguarda Mazara, è partito dallo scorso 6 agosto ma c'è tempo, per gli armatori, di denunciare il fermo fino al 30 settembre prossimo. Una forbice molto ampia che darà la possibilità alle imbarcazioni, secondo il tipo di pesca che svolgono, la stazza del natante ma anchei sistemi di commercializzazione e i mercati dove trasferire il prodotto pescato, di scegliere una data per osservare il fermo pesca che come negli anni scorsi, durerà 30 giornicontinuativi. Il provvedimento regionale è stato firmato in base al decreto del ministero di interruzione temporanea dell'attività di pesca. Il decretoè stato in discussione presso il Consiglio regionale della Pesca che ha deciso il "calendario" dei fermi nelle diverse zone della Sicilia, secondo le attività di pesca. Come nel 2013, in Sicilia le imbarcazioni si fermeranno dal 1° ottobre al 30 ottobre, escluse però le marinerie di Lampedusa, in cui il fermo è previsto dal 1° al 30 settembre e di Mazara che, come abbiamo detto il fermo è iniziato lo scorso 6 agosto ma c'è tempo per rispettarlo fino al 30 settembre. "Rispetto allo scorso anno - dice Tommaso Macaddinodella Uila Uil provinciale - non è cambiato nulla, ma bisogna che il governo italiano si dia da fare perché non mi sembra corretto che mentre la marineria di Mazara o altre marinerie attuano il fermo per un mese, i nostri dirimpettai del nordafrica continuino a pescare tranquillamente. In questo modo quando i nostri pescherecci ritorneranno in mare non troveranno grandi quantità di pesce ma dovranno faticare, come fanno adesso, per trovare quei banchi ove è ancora possibile stendere le reti e riportarle a bordo con il prodotto pescato. Il fermo, pertanto, si traduce in un ristoro per armatori e marittimi". Macaddino ricorda anche che ancora non è stato pagato nemmeno il fermo biologico del 2013 "perché il governo centrale non ha disponibili le somme necessarie". I pescherecci mazaresi che dovrebbero usufruire del contributo saranno non oltre 60, rispetto ai 90 di qualche anno fa. Gli armatori riceveranno un contributo di circa 12- 13 mila euro, mentre ad ogni marittimo , attraverso la cassa integrazione in deroga, spetteranno circa 800 euro, cioè il 70 per cento della busta paga. Le somme vengono pagate direttamente dall'Inps mentre una volta il pagamento avveniva in maniera farraginosa e spesso si perdevano mesi se non anni per incassare il contributo.

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