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Imprese confiscate, a Trapani piano di contrasto alla concorrenza sleale

TRAPANI. Sviluppare sinergie di intervento interistituzionale a sostegno delle attività delle aziende sequestrate o confiscate alla mafia, produttrici di calcestruzzo di alta qualità, per scongiurare il fallimento delle stesse e garantire la loro presenza sul mercato, contrastando efficacemente le forme di concorrenza sleale, ovvero i tentativi di sottrarre loro le commesse per metterle in ginocchio, come è accaduto in passato con la «Calcestruzzi ericina», la società tolta all’ex boss Vincenzo Virga. Il tema è stato affrontato nel corso di un vertice che si è tenuto a Palazzo del Governo, dedicato al progetto denominato «Il calcestruzzo della legalità».
A promuoverlo l’associazione «Libera», Unioncamere, l’associazione «cooperare con libera terra», consorzio per lo sviluppo cooperativo e la legalità, di concerto con le Prefetture di Trapani e Agrigento, con la Procura del capoluogo, con l’Agenzia nazionale per l’amministrazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata, con l’Alleanza delle cooperative di Cfi (Cooperazione, finanza, impresa). Nel corso della riunione è emersa la necessità di creare una struttura di «rete di imprese», ovvero di una realtà consortile che rafforzi la capacità di produrre opportunità di sviluppo, basate su una gestione coordinata che interessi, unitariamente, tutto l’ingente patrimonio confiscato all’organizzazione criminale nella filiera del calcestruzzo nelle provincia di Trapani e Agrigento. Tutto ciò anche alla luce dei numerosi sequestri di beni eseguiti di recente da magistratura e forze dell’ordine.
Durante l’incontro, presieduto dal prefetto Leopoldo Falco, sono state acquisite le risultanze della prima fase di ricognizione della situazione economica, patrimoniale e finanziaria delle aziende coinvolte, effettuata mediante schede di rilevazione dati, prodotte dagli amministratori giudiziari.
Frattanto, entro la metà di settembre si terrà la prima riunione del gruppo tecnico-operativo costituito da Unioncamere, Libera e dall'associazione Cooperare con libera terra, che in stretto raccordo con gli amministratori giudiziari dovrà definire i criteri di individuazione delle aziende che potranno essere proposte alla banche interessate alla fase di start-up del progetto, per beneficiare di linee di credito a supporto dell’attività produttiva. Entro la fine di settembre, infine, sarà convocato un nuovo incontro alla Prefettura con tutti i soggetti a vario titolo coinvolti, per l’esame congiunto dello stato di avanzamento delle iniziative avviate nell’ambito del progetto «Il calcestruzzo della legalità».

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