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"Prende medicine della madre", morto bimbo 5 anni ad Alcamo

ALCAMO. Avrebbe ingerito alcuni psicofarmaci utilizzati dalla madre e per questo motivo sarebbe morto durante il sonno. È l'ipotesi più accreditata dalla polizia per il decesso di un bambino di 5 anni, avvenuto ad Alcamo, in povincia di Trapani, la notte scorsa. Ad accorgersi della tragedia, all'alba di stamani, è stata la madre: una donna di 33 anni, di origini messicane, separata da un paio di anni dal marito, un alcamese che fa il pizzaiolo in Germania.  Inutile l'intervento di un'ambulanza del 118. Per il piccolo non c'è stato nulla da fare. Quando è scattato l'allarme il bimbo era già morto. I soccorritori hanno assistito impotenti allo strazio della donna, già segnata da una difficile situazione familiare.
Secondo indiscrezioni, alla base della depressione della madre del piccolo ci sarebbe proprio la burrascosa relazione con l'ex coniuge che la donna in passato ha anche denunciato per maltrattamenti.  La Procura di Trapani, guidata da Marcello Viola (le indagini sono condotte dal pm Sara Morri), ha aperto un fascicolo per omicidio colposo a carico di ignoti. Nessuna specifica contestazione, al momento, è stata avanzata a carico della madre del bambino che è in un comprensibile stato di choc. Sarà, comunque, l'autopsia, disposta dalla magistratura e che probabilmente si svolgerà già domani, a stabilire le cause della morte.
Quella dell'assunzione dello psicofarmaco, infatti, è solo un'ipotesi. Il piccolo potrebbe essere morto anche per cause naturali legate ad una patologia mai diagnosticata. L'unica certezza è che gli inquirenti escludono qualsiasi forma di violenza sul bambino. 
La giovane madre, che abita in una casa modesta del centro storico di Alcamo, viene descritta dai vicini di casa come una donna tranquilla e molto legata al figlio, anche profondamente prostrata da una difficile situazione familiare ed economica. Vive di stenti, aiutata dalla parrocchia e dagli stessi vicini, ma anche dai Servizi sociali, a conoscenza dello stato di bisogno della donna, che hanno cercato di sostenerla anche dal punto di vista psicologico. In queste ore gli inquirenti stanno ascoltando alcuni testimoni presso il commissariato di polizia, alla presenza del pm. L'unica certezza è che non sarebbe emerso alcun elemento che possa far pensare a responsabilità dolose da parte della madre.

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