ALCAMO. I disservizi idrici ad Alcamo non si risolvono. Neppure con l'arrivo dell'acqua da Montescuro che, peraltro, in questi giorni giunge in quantità ridotta. Ieri il settore comunale Servizi tecnici ha comunicato che "a causa delle ultime perdite riguardanti le condotte esterne di Dammusi e Cannizzaro nonché anche alcune perdite sulla condotta interna cittadina, i turni dell'erogazione idrica slittano da 4 a 5 giorni settimanali. I tecnici del Comune - ha riferito comunque l'ufficio - sono già al lavoro per effettuare le gare concernenti la rete idrica e la rete fognante ed arrecare il minor danno possibile alla cittadinanza alcamese. Naturalmente non appena possibile saranno ripristinate le turnazioni precedenti". Adesso gran parte della popolazione alcamese va trasferendosi nelle località di villeggiatura, ma la crisi idrica, seppur in parte, interessa anche Alcamo Marina. E soprattutto, l'abbondanza di acqua è sempre necessaria per fronteggiare le emergenze in caso di incendi. "Hanno comunicato da Siciliacque nei giorni scorsi - ha detto ieri il sindaco Sebastiano Bonventre - che, per ragioni di manutenzione e per ottimizzare le fonti di distribuzione nei giorni 24, 25 e 26, da Montescuro sarebbero arrivati solo 15 litri al secondo. Purtroppo la solita contestuale ennesima falla nel colabrodo del Cannizzaro non ha permesso di compensare la riduzione di flusso annunciata dal Montescuro". Una ventina di giorni addietro, Bonventre, proprio mentre il Comune di Alcamo aveva cominciato a ricevere 15 litri al secondo da Montescuro, aveva dichiarato: "Siciliacque sta provvedendo a sistemare alcune perdite intorno a Segesta per giungere nel breve ad almeno 40 litri al secondo. Poi vedremo se chiedere tutto quanto di nostra spettanza (70 litri al secondo) routinariamente o ritenere bastevole per le nostre esigenze quella quantità che in effetti i nostri uffici ritengono congrua in assenza di rotture da Dammusi e Cannizzaro che sono le fonti gestite direttamente dal Comune". In assenza di rotture. Che però tornano a verificarsi. Ma i recenti incendi dimostrano che la crisi idrica non può essere sottovalutata.
Ad Alcamo, nella serata di martedì sono intervenuti la Protezione civile e un'autobotte del Comune per spegnere un rogo nei pressi del depuratore comunale. Intanto si alza la protesta dei residenti in largo Alcide De Gasperi e dintorni, dove nella ventosissima mattinata di martedì è stato alto il rischio che le fiamme sviluppatesi dalle sterpaglie dell'area di pertinenza comunale si propagassero alle abitazioni. Proprio dove nel mese di marzo scorso l'amministrazione Bonventre aveva fatto una cerimonia pubblica per dedicare la meridiana ai donatori di organi e annunciando interventi di riqualificazione della zona e, intanto, di cura del verde pubblico. I vigili del fuoco avevano tutti i mezzi impegnati in altre zone del Trapanese dove erano divampati incendi, quindi i residenti hanno dovuto attivarsi da soli, gettando l'acqua con secchi e tubo, e riuscendo fortunatamente a evitare il peggio. Vige da maggio l'ordinanza per la pulizia dei terreni privati, ma l'amministrazione comunale deve intanto impegnarsi per ripulire tutte le aree dove le compete intervenire, tra queste il largo De Gasperi. "Faremo in modo che la ditta Pipitone Onofrio, che si è aggiudicata l'appalto per tale servizio, intervenga sul posto nel più breve tempo possibile, quindi in giornata stessa", ha detto ieri il vicesindaco e assessore comunale all'Ambiente, Salvatore Cusumano.
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