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Marsala, gamba amputata "per malasanità" Medici e Asp Trapani condannati a risarcire

MARSALA. Il giudice Manuela Palvarini, del Tribunale civile di Marsala, ha condannato tre medici del reparto ortopedia del vecchio ospedale «San Biagio» di Marsala e l'Asp di Trapani, a risarcire, in solido, con 517.984 euro, la vittima di un caso di malasanità. La somma dovrà essere versata a Simone Amato, adesso 35enne, che nel marzo del 1996, in conseguenza di un incidente stradale, arrivò in ospedale con tibia e perone fratturati. Pochi giorni dopo, però, la gamba andò in cancrena e i medici dell'ospedale «Rizzoli» di Bologna, dove i genitori avevano deciso di trasferire il ragazzo, furono costretti ad amputare l'arto. Alla base, secondo l'accusa, vi fu la responsabilità dei medici marsalesi (Cristoforo Grammatico, primario di Ortopedia, Giuseppe Salvatore Marino e Nicola Voluti), accusati di «imprudenza, negligenza e imperizia» e condannati, nel 2003, dal giudice monocratico Roberta Nodari a un anno di reclusione ciascuno per lesioni colpose gravi.

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