PALERMO. Tra i trenta arrestati dell'operazione antimafia «Eden» contro il clan Messina Denaro, ci sono anche due tecnici del ministero della Giustizia presso il Provveditorato regionale dell'amministrazione penitenziaria, Giuseppe Marino e Salvatore Torcivia. Marino avrebbe intascato mazzette per favorire una ditta, la «Spe.fra.», nei lavori di manutenzione e ristrutturazione all'interno del carcere palermitano dell'Ucciardone. Torcivia avrebbe invece avuto un ruolo nella turbativa d'asta, manipolata sempre in favore della Spe.fra. relativa a due diverse procedure per i lavori all'Ucciardone (una di circa 44 mila euro per la realizzazione di impianti di sicurezza e un'altra di circa 37 mila euro per l'allacciamento di impianti tecnologici).
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