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Il tifoso Boscaglia contro la «sua» Inter: «Un sogno per me e per il Trapani»

Mercoledì la sfida di Coppa Italia al «Meazza», il tecnico: «Mai avrei pensato di vivere un evento simile. Ma il campionato resta la priorità»

TRAPANI. Ha quarantacinque anni e ne aveva cinque quando ha cominciato a tifare Inter. «Avevo cominciato a tifare Juventus come faceva mio padre - dice il tecnico del Trapani Roberto Boscaglia - ma poi ho scelto di seguire la passione di mio fratello, che era l'Inter». La squadra per cui tifa la potrà vedere all'opera "dal vivo" mercoledì a San Siro, per il quarto turno eliminatorio della Tim Cup. La vedrà proprio da vicino, direttamente dal campo, perché lui sarà seduto (si fa per dire, conoscendolo) sulla panchina della squadra avversaria: il Trapani.
«E' un sogno che credevo irrealizzabile - dichiara Boscaglia -. L'ho sempre detto senza falsa modestia: già quando ho iniziato la carriera di allenatore mi proponevo di arrivare il più in alto possibile, ma mai avrei pensato che mi sarei ritrovato a San Siro a giocare contro l'Inter». E se, per ipotesi, o meglio, per assurdo, il Trapani vincesse? «Sarebbe un bel casino - afferma -, perché andrebbero a gambe all'aria tutti i programmi che abbiamo predisposto per il prosieguo della stagione. Ho spiegato ai ragazzi come la penso. Andremo a San Siro sperando di fare una bella figura, ma consapevoli che giocheremo contro una squadra che tre anni fa ha vinto tutto quello che c'era da vincere al mondo».

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