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Castelvetrano, grido d’allarme di un lettore: sistema delle piazze è un flop

CASTELVETRANO. Anche l’ultimo bar nel centro del Sistema delle piazze chiude i battenti. Il «vendesi» campeggia nelle vetrine di molti altri, di fatto già chiusi, e la «desertificazione» avanza. Lancia un appello all’Amministrazione l’architetto Stefano Signorello che si rivolge al Giornale di Sicilia denunciando che tale sistema: «oltre a danneggiare la viabilità della città e aver arrecato danni economici ai lodevoli e coraggiosi che hanno investito, di fatto ha reso triste il cuore della città».


La chiusura al traffico di un’area di circa cinquemila mq oltre a cambiare drasticamente la viabilità ha di fatto, sotto l’aspetto commerciale, impoverito i commercianti della zona. Il lettore lamenta che: «Bisognava fare un’indagine, un referendum tra i cittadini prima di decidere su tale sistemazione. La chiusura in estensione è assolutamente sproporzionata rispetto alla superficie della città. Sembra il pugno di un gigante su un bambino e poi - conclude l’architetto Signorello - a Castelvetrano, tranne che per i giovani, manca la cultura della frequentazione dei locali dalle 19 in poi e dopo cena, come avviene, invece, in alcune città limitrofe».


L’amministrazione, in verità, per agevolare la crescita economica ha anche dato in affitto alcuni spazi del piano terra degli edifici comunali, e ha realizzato i bagni pubblici nella via Gagini a supporto di dette attività, ma è stato un flop. La riqualificazione urbana delle tre principali piazze del centro storico - piazza Carlo D’Aragona e Tagliavia, piazza Umberto 1 e piazza Principe di Piemonte (ancora percorribile con le auto) - progettata nel 2005 dagli architetti Pasquale Culotta, Giuseppe Guerrera e Tania Culotta, e inaugurata nel 2007, dal punto di vista architettonico costituisce uno degli episodi più interessanti nel panorama dell’architettura contemporanea a Castelvetrano, ma di fatto ha svuotato il centro storico e creato problemi notevoli alla circolazione veicolare.


Un progetto finanziato con i fondi comunitari europei e realizzato sotto la Giunta del sindaco Pompei, che purtroppo, anche per un fatto di cultura, non ha dato gli esiti sperati. Si era parlato, qualche mese fa anche dell’apertura della attigua via Pappalardo, chiesta a gran voce da alcuni commercianti, e di una possibile inversione di marcia della via Garibaldi per dare la possibilità agli autobus dei turisti di arrivare direttamente nella piazza, ma di questo non si è fatto nulla, i turisti vengono lasciati a vedere solo il mercatino del martedì. La soluzione non sarà facile.

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