Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

«Spacciato» per tonno di Favignana: ma è una frode, proviene da Malta

FAVIGNANA. Non era "Tonno di mattanza di Favignana", come riportato nella confezione. Il tonno, spacciato per prodotto tipico locale e acquistato soprattutto dai turisti, in realtà proveniva da Malta. A scoprire la frode sono stati i carabinieri che hanno sequestrato il prodotto ittico, su disposizione della Procura di Trapani.Nel mirino, una azienda che commercializza tonno in scatola, che opera tra Favignana e Trapani, con sede nell'isola.


Una ditta,secondo la tesi dei carabinieri, che vendeva tonno "fasullo", ingannando soprattutto i turisti, sia italiani, sia stranieri, in vacanza nell'Arcipelago delle Egadi. pensavano di mangiare tonno di Favignana, invece, era di importazione.


Il raggiro è emerso nel corso di serrati controlli eseguiti nei principali centri turisti, nell’ambito dell’operazione denominata "Estate sicura" a tutela dei consumatori. Controlli che hanno interessato anche Favignana, dove era stata segnalata una irregolare commercializzazione di tonno in scatola. La genuinità del prodotto, finito sotto la lente d’ingrandimento dei militari dell'Arma, in ordine all’origine e alla provenienza è subito risultata dubbia.


I carabinieri dei Nuclei antifrode, infatti, hanno accertato presso la Direzione generale della pesca del ministero delle Politiche agricole che l’ultima cattura di tonno effettuata nell’isola risaliva al 2007. Ergo: se fosse stato realmente "Tonno di mattanza di Favignana", come riportato nell’etichetta, in commercio sarebbe stato immesso un prodotto scaduto.


Erano, infatti, trascorsi cinque anni dalla data di confezionamento.
Da ulteriori accertamenti sulla tracciabilità e sull’etichettatura è, invece, emerso che il tonno sequestrato non era scaduto in quanto non era tonno di mattanza di Favignana, ma proveniva, appunto, da Malta. Raggirati, pertanto, i consumatori. In particolare i turisti alla ricerca di prodotti tipici locali. Riscontrata anche un'altra irregolarità. Nelle scatolette c’era la dicitura tonno in "olio extravergine d’oliva". Era, invece, "olio raffinato".


I controlli nella filiera pesca sono stati eseguiti in collaborazione con l'Agenzia delle dogane, la Direzione regionale della pesca e l'Ispettorato per in controllo della qualità e la repressione delle frodi. Per il momento nei confronti dei responsabili dell'azienda non sono stati adottati provvedimenti. Le indagini e gli accertamenti, infatti, sono ancora in corso e non si escludono, pertanto, ulteriori sviluppi.

Caricamento commenti

Commenta la notizia