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Belice Ambiente, annullato sciopero degli operatori ecologici

Potrebbe svolgersi sabato prossimo se la società non dovesse saldare le mensilità arretrate

SANTA NINFA. Revocato lo sciopero degli operatori ecologici dell’Ato Belice Ambiente previsto per oggi. La protesta, con ogni probabilità, potrebbe svolgersi sabato prossimo se la società non dovesse saldare le mensilità arretrate. Nello specifico i dipendenti avanzano gennaio e febbraio 2013. Lo sciopero interesserebbe gli operatori ecologici che lavorano negli 11 Comuni facenti parte dell’Ato Tp2 e cioè: Salemi, Partanna, Salaparuta, Poggioreale, Gibellina, Vita, Castelvetrano, Campobello di Mazara, Mazara del Vallo, Santa Ninfa, Petrosino.

 La situazione, legata ai rifiuti, diventa ogni giorno più drammatica ed il territorio rischia di essere interessato da un’emergenza da cui sarebbe difficile venir fuori. Sulla vicenda interviene Nicolò Lisma, amministratore unico della Belice Ambiente: «La nostra difficoltà deriva dal mancato pagamento dei Comuni. Nei giorni scorsi solo Mazara del Vallo e Castelvetrano hanno svincolato, rispettivamente, 650 mila e 229 mila euro e proceduto a versare le somme che arriveranno presto nelle nostre casse. L’ importo servirà per saldare la mensilità di gennaio 2013 al personale. Poi – aggiunge- si cercherà di pagare anche qualche fornitore essenziale, per evitare che ci blocchi il servizio”. I dipendenti dell’Ato Belice Ambiente, 300 in tutto tra operatori ecologici, amministrativi ed autisti, finora hanno ricevuto solo un acconto per il mese di gennaio 2013. Ecco perché la decisione di scioperare. I Comuni dovrebbero pagare mensilmente per garantire il servizio. “Vantiamo – dice Lisma- circa 28 milioni di euro di crediti dai Comuni soci, di questi circa 19milioni sono pignorati dai fornitori. La situazione, veramente drammatica, non è legata solo al pagamento degli stipendi degli operai, ma anche a tutti i fornitori essenziali della società che da un momento all’altro potrebbero bloccare il servizio”. La scorsa settimana Lisma ha inviato una nota a tutti i sindaci soci e a tutte le autorità regionali ed alla Prefettura, al fine di rappresentare il rischio di andare in emergenza rifiuti. “I sindaci- dice- dovrebbero cercare di adottare azioni anche del tipo straordinario per risolvere la questione”. A fine anno la Regione ha dato l’opportunità ai Comuni di poter richiedere un’anticipazione sui debiti della società. A richiederla solo Campobello di Mazara, Petrosino, Partanna e Castelvetrano, ma di questi quattro in realtà l’unico Comune che ha presentato l’istanza in regola è Campobello di Mazara, e quindi dovrebbe ricevere questa anticipazione. Se a richiederla fossero stati tutti e 11 Comuni, la restituzione sarebbe potuta avvenire in 15 anni, invece, in questo caso dovrà avvenire in 5 anni.

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