Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Alcamo, lo spartitraffico della discordia

ALCAMO. Si continua a inciampare sullo spartitraffico. La scena, purtroppo, si ripete, lì nel corso VI Aprile ad Alcamo, dove l'amministrazione comunale da qualche settimana ha fatto collocare i cordoli per delimitare la corsia di emergenza. Una corsia di emergenza che il Comune ha fatto diventare anche "pista ciclabile". Rimane apertissimo il dibattito sulle "interpretazioni" del Codice della Strada. Molte persone intente ad
attraversare laddove non sono presenti le strisce pedonali (qualcuno lamenta il fatto che "quelle esistenti sono alquanto sbiadite") trovano tra i propri piedi quest'ostacolo, perdono l'equilibrio e cadono rovinosamente a terra. In certi casi si deve ricorrere alle cure mediche a causa delle ferite riportate. E si sono già verificati incidenti che hanno avuto come protagonisti alcuni incauti centauri.
Mentre talvolta i mezzi di soccorso trovano difficoltà a effettuare manovre o ne viene rallentato il transito. O al contrario, vi si possono notare, ogni tanto, mezzi di emergenza che viaggiano a velocità sostenuta
rappresentando un ingente pericolo per pedoni e ciclisti. Nell'altra parte della carreggiata, invece, è messa a dura prova l'abilità di guida anche dei conducenti più esperti e prudenti: la larghezza della corsia di marcia è
ridotta infatti dalla presenza costante di auto parcheggiate in doppia fila.
L'amministrazione municipale, intanto, ha annunciato la propria intenzione di "impegnare, nel bilancio di quest’anno, le somme necessarie a mettere in funzione sia i semafori sia i dissuasori, recuperando le somme dai proventi delle contravvenzioni" e riferisce che "il mancato funzionamento dei dissuasori a scomparsa nel corso stretto non deriva da mancanza di manutenzione, bensì da atti vandalici o da incidenti stradali" e che "si sta predisponendo un piano per prevedere il ripristino del pulmino elettrico e la modifica dell’assetto complessivo del traffico spingendo ad usare mezzi alternativi come gli autobus o le biciclette”.

Caricamento commenti

Commenta la notizia