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Maggioranza, il sindaco per ora tace

Il primo cittadino, Vito Damiano, ha spiegato che per individuare i nuovi assessori guarderà solo alle capacità

TRAPANI. «Io con le sigle non ci capisco nulla». Il sindaco Vito Damiano ha tagliato corto in merito alla futura maggioranza che dovrà sostenere la sua amministrazione. In base agli interventi dei vari consiglieri nel corso dell'ultima seduta (il Consiglio tornerà a riunirsi mercoledì per affrontare gli assestamenti di bilancio), però, il quadro delle alleanze sembra abbastanza delineato. Damiano, infatti, ha spiegato che per individuare i nuovi assessori guarderà solo alle capacità.

Il sì «condizionato» del Pdl e la disponibilità al dialogo, per il bene della città, annunciata dai rappresentanti di Futuro e Libertà per l'Italia e Grande Trapani, infatti, permette al sindaco di affrontare con maggiore tranquillità la delicata fase del rimpasto di Giunta. Nella migliore delle ipotesi il primo cittadino potrebbe arrivare ad avere il sostegno anche di 24 consiglieri sui 30 che siedono a Palazzo Cavarretta (all'opposizione resterebbero soltanto i tre componenti della Lista Fazio ed i tre del Partito democratico).

Resta da capire, però, quali potrebbero essere le conseguenze del sì «condizionato» del Popolo della Libertà il quale in aula, attraverso Totò La Pica, ha dato tre «consigli» al sindaco: stop alle interferenze politiche dei dirigenti e la loro rotazione ed azzeramento dei vertici delle società partecipate. Per la soluzione della crisi, infine, il sindaco Vito Damiano dovrà anche tener presente i rapporti tra i vari partiti o meglio i gruppi consiliari. Fli, ad esempio, a giugno contribuì all'elezione del presidente del consiglio comunale, ma poi si ritrovò fuori dalla maggioranza. E proprio i «veti» potrebbero costituire l'ostacolo maggiore per Damiano.

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