"Liberate i nostri familiari, liberateli….": è stato questo il grido unanime dei familiari dei 18 pescatori attualmente sequestrati in Libia che, stamattina, hanno protestato in piazza della Repubblica a Mazara del Vallo.
A organizzare il sit-in sono state le organizzazioni di categoria della pesca delle sigle confederali Cgil, Cisl e Uil. Da venerdì le famiglie dei pescatori occupano l’aula consiliare del Comune di Mazara. Stamattina la manifestazione in piazza "per non far scemare l’attenzione su questo caso", ha detto il sindacalista Tommaso Macaddino.
Madri, mogli, figli, oggi sono uniti da questa storia che coinvolge i loro familiari, equipaggi dei motopescherecci “Medinea” e “Antartide”. I 18 marittimi si trovano rinchiusi a Bengasi dopo il sequestro da parte dell’esercito di Khalifa Haftar nelle acque che la Libia riconosce come nazionali. "Quello che chiediamo è almeno sapere come stanno i nostri familiari, avere almeno una foto – hanno detto chi stamattina era in piazza – da più di 15 giorni non riceviamo nessuna telefonata e siamo davvero preoccupati".
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