A Marinella di Selinunte l'antica tradizione delle sarde allo spiedo - Video
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Arrostita con lo spito. In italiano si traduce allo spiedo, ma per rendere più l’idea bisogna chiamarlo così, in dialetto: spito. A Marinella di Selinunte le sarde si arrostiscono sul fuoco in una maniera talmente originale che risulta essere l’unica in tutta Italia. Il tipico pesce azzurro, alla cui pesca la borgata marinara di pescatori è legata da decenni, viene infilzata con pezzi di canna e poi arrostita direttamente sul fuoco, facendo poggiare le due punte dello spito sulle pietre. «È un’antica usanza che proviene dalle abitudini dei pescatori – racconta Gaspare Giglio (Jojo) – quelli che, nella pausa tra una “calata” e l’altra, scendevano a terra e, non avendo cucina e barbecue, arrostivano con mezzi di fortuna direttamente in spiaggia: il canneto che cresce spontaneo e, per fare il fuoco, bruciavano i tralci della vite. Per valorizzare la sarda ‘ncannata, la Rotta dei Fenici proprio a Marinella di Selinunte ha organizzato “O la sarda o l’aliva”, una serata-degustazione dedicata alle sarde e alle sue eccellenti qualità organolettiche. Durante la serata Nino Sutera della Libera Università Rurale ha consegnato due attestati di riconoscenza di “Custode dell’identità territoriale” a Jò Jò (Gaspare Giglio) e a Federico Parisi Asaro, uno dei quattro giovani di Castelvetrano che hanno ripreso in mano l’azienda del nonno Rocco e ora producono olio extra vergine d’oliva biologico.