A primavera al Parco archeologico di Segesta partiranno nuove campagne di scavi grazie alle convenzioni stipulate con l’Università di Tucson in Arizona, da cui giungeranno gli archeologi Emma Blake e Roberto Schon, l’università della Tuscia di Viterbo con il professore Salvatore De Vincenzo, la Freie Universität di Berlino con Monika Truemper, e il professore Randall W.Younker dell’Andrews University del Michigan. Lo ha reso noto questa mattina il Direttore del Parco Rossella Giglio, partecipando a Firenze al “TourismA - Salone dell’archeologia e del Turismo culturale” organizzato da Archeologia Viva a Palazzo dei Congressi. I nuovi rapporti di collaborazione si aggiungono a quelli già storicizzati, attivati conla Scuola Superiore Normale di Pisa che proseguirà le campagne sia a Segesta che a Entella; e all’UniPa che proseguirà i lavori a Segesta, Mokarta e Monte Castellazzo (Poggioreale).
“Per il Parco archeologico di Segesta si prepara una nuova stagione – sottolinea l’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà – che ha partecipato ai lavori con un video messaggio. L'intensa attività preparatoria e le collaborazioni scientifiche daranno al Parco un volto nuovo e maggiori prospettive di valorizzazione. Un passo importante fortemente voluto dal Governo regionale che sulla riqualificazione dei Parchi archeologici sta investendo molto consapevole che da qui passa il rilancio culturale della Sicilia”.
Il tutto in vista dell’estate quando il teatro antico di Segesta sarà animato dalla nuova edizione del Festival che, da questa stagione, sarà firmato dal regista Claudio Collovà.
Il focus su “Ricerca e turismo sostenibile: un nuovo modello di destinazione turistica”, organizzato da CoopCulture (che dal mese di agosto cura i servizi al pubblico del Parco) ha registrato molti interventi, in presenza e da remoto. La direttrice del parco archeologico Rossella Giglio, presentando i risultati di un’intensa ed emozionante attività che affonda le radici nelle ricerca continua, ha precisato che “la presenza a Firenze e la possibilità di presentare il grande lavoro di ricerca e valorizzazione del parco, rappresenta un’opportunità e un’importante vetrina per portare alla ribalta attività svolte da un ente pubblico come il Parco di Segesta che danno nuovo impulso al turismo culturale”. Il professor Carmine Ampolo, emerito della Normale di Pisa ha descritto la nuova campagna di scavo nella zona dell’Agorà. Interventi da remoto di Giusto Picone e Salvatore Tedesco dell’Università di Palermo.
Nuovo guscio e nuovi servizi che sbocceranno in primavera quando organizzazione, miglioramento dei servizi e comunicazione dedicata aumenteranno la visibilità e le prestazioni di un Parco che, nonostante le risorse contingentate, non ha conosciuto un solo momento di pausa. Tra le novità anche un nuovo team di giovani siciliani per l’accoglienza che lavorerà nella nuova biglietteria in costruzione nel piazzale d’ingresso. L’illustrazione dei luoghi sarà garantita, inoltre, attraverso nuovi pannelli divulgativi firmati da Simone Boni – INLink, che introdurranno ad una lettura immediata. CoopCulture avvierà, inoltre, i servizi di audio guida in più lingue, visite guidate tematiche, laboratori didattici per bambini e sarà possibile acquistare i biglietti online.
Il progetto è quello di creare a breve una destinazione-turistica “Segesta”, green e sostenibile, che possa attirare nuove fette di mercato e sviluppare un sistema di fruizione più inclusivo, con una particolare attenzione ai visitatori “fragili”. “CoopCulture è un player nazionale che vuole, attraverso gli attrattori culturali, supportare lo sviluppo dei territori in cui vivono già i siti – interviene il direttore Letizia Casuccio -. Nella provincia di Trapani e per il parco archeologico di Segesta saranno promossi progetti di rete con realtà che già lavorano sul territorio come il distretto turistico West Sicily, i gruppi di azione locale, la Rete museale naturale belicina e altri. Consci che la valorizzazione del patrimonio e lo sviluppo di un modello di turismo a base culturale è la chiave di volta del rilancio”.
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