Si chiama Isa, come quel concetto che nel dialetto siciliano si traduce nel tendere verso l’alto o sollevare da terra, il nuovo album del violoncellista Alessio Pianelli, che prodotto dall’incubatore creativo Almendra Music è in uscita il 19 novembre su Bandcamp e in forma fisica, e presto anche in tutte le piattaforme digitali.
Un album con il quale continua il progetto pluriennale iniziato cinque anni fa da Alessio Pianelli e la stessa Almendra Music. Il progetto vede in programma l'uscita di sei album per violoncello solo, con protagoniste le sei Suites di Johann Sebastian Bach, accostate a musica nuova e del secolo scorso, in un percorso che condivide con ascoltatrici e ascoltatori la maturazione e lo sviluppo del violoncellista, colto in momenti diversi della sua attività di pensiero e musicale.
E così dopo Prélude, album uscito nel 2014, e Sulla Quarta, uscito nel 2017, ecco ora Isa, che vede la terza Suite di Johann Sebastian Bach, la rara e virtuosistica Sonata op. 28 di Eugène-Auguste Ysaÿe, la Suite op. 76 di Alexander Tcherepnin, insieme ad un lavoro composto dallo stesso Pianelli e intitolato Da BACo a FaRFalLa.
«Da BACo a FaRFalLa è un brano che ho messo in notazione nel 2015, in un periodo di sperimentazione intima e strumentale – spiega Alessio Pianelli -. Immaginando di sentire il percorso evolutivo di una farfalla, dal suo stesso punto di vista interiore, ho avuto modo di esplorare il mio strumento in un viaggio puramente energetico, in cui ho avuto modo di rappresentare in musica la fragilità e quindi la gloria dell'aspirazione naturale alla trasformazione, al volare in alto, ma con la piena coscienza del corpo, del terreno sottostante e della sua attrazione».
Il titolo di questa terza uscita del progetto bachiano sviluppato da Alessio Pianelli in Almendra Music viene dalla lingua della terra d'origine del musicista, la Sicilia, caratterizzata da sempre dalla convivenza di innumerevoli culture diverse, già al centro del precedente album del musicista intitolato A Sicilian Traveller.
Isa, infatti, è imperativo («isa!») o indicativo («ella/egli isa») dal siciliano «isàri», che significa alzare, sollevare da terra. Elementi caratterizzanti di Isa sono, infatti, il desiderio di libertà, di elevazione, la tensione trasformativa, in una tendenza verso l'alto, che però non può fare a meno di percepire il contrasto con la resistenza, il rigore e la gravità.
«Tra le sei Suites per violoncello solo - spiega Pianelli - la terza è sicuramente quella che più tende verso l'alto, attraverso continue involuzioni ed evoluzioni del discorso armonico, mirabilmente e costantemente ancorate e riancorate. Già da subito, nel preludio, una prima scala di Do maggiore cade in basso, che più basso, con il violoncello, non si può. Si ha subito, dunque, la nota più bassa del violoncello, il Do della quarta corda, che dà il senso di gravità, da cui tutto si innalza per una complessa e intima ricerca aerea della libertà». Per il violoncellista «più grave è la sonata di Ysaÿe, in Do minore, caratterizzata da un perenne colore scuro, terraceo. Un profondo lamento, disperatamente dannato e nello stesso tempo illuminato dal suo stesso rigore. Con la Suite di Tcherepnin, compositore russo vissuto per anni in Cina, si rimane intorno al Do, adesso però polo di attrazione di slanci e levità, La sua Suite è un viaggio tra diverse culture, un inno alla libertà e alla leggerezza».
La carriera
Alessio Pianelli, nato ad Erice nel 1989 in una famiglia di musicisti, ha studiato violoncello con Giovanni Sollima al Conservatorio Alessandro Scarlatti di Palermo per poi proseguire il suo percorso accademico alla Hochschule für Musik di Basilea, con Thomas Demenga. Nonostante la sua giovane età è vincitore di numerosi premi internazionali come l’International Cello Competition «Antonio Janigro», l’International Cello Competition «B. Mazzacurati», la Borletti Buitoni Trust nel 2018, nonché, con il suo brano Tanzen Wir!, il primo premio al concorso internazionale di composizione In clausura organizzato da Ravenna Festival e 100cellos nel 2016. Ha suonato in veste di solista con orchestre sinfoniche e da camera quali la Philarmonie Baden-Baden, l’Orchestra Sinfonica Siciliana, la Kazakh State Orchestra, la Sinfonieorchester Basel e l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai di Torino, portando la sua musica in sale storiche e prestigiose come la Walt Disney Hall di Los Angeles, l’Auditorium Parco della Musica di Roma, l’Auditorium Rai di Torino, Teatro La Fenice di Venezia, la Sala Verdi del Conservatorio di Milano, la Hajuko Hall di Tokyo e la Tonhalle di Zurigo.
Devoto alla musica da camera, è stato invitato in festival internazionali quali il Piatigorsky Festival e il Marlboro Festival in USA e il Davos Festival in Svizzera.
Ha pubblicato per l’etichetta Almendra Music prima l’album Prélude (2014) e poi Hindemith, Beethoven, Brahms (2016) in duo con il pianista Mario Montore. nNel 2017 è uscito Sulla Quarta, seconda tappa, dopo Prélude, del progetto di sei album attorno alle Suite di J. S. Bach.
Le composizioni di Pianelli sono nei cataloghi di case editrici storiche come Casa Musicale Sonzogno di Milano e Mueller&Schade di Berna. È stato anche compositore residente per l'edizione 2017 di Musique aux 4 horizons a Ronchamp, in Francia. Alessio Pianelli suona un violoncello Evasio Emilio Guerra del 1921 ed è docente al Conservatorio A. Scontrino di Trapani e all'Accademia Internazionale Avos Project di Roma.
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