CALATAFIMI SEGESTA. In questo video, le immagini di “Elettra o la caduta delle maschere”, di Marguerite Yourcenar, una riscrittura teatrale del mito degli Atridi in scena al Teatro Antico di Segesta. Uno spettacolo creato per il cartellone del Calatafimi Segesta Festival – Dionisiache 2017, la manifestazione organizzata dal Comune di Calatafimi Segesta in sinergia con il Parco Archeologico di Segesta e la direzione artistica di Nicasio Anzelmo. Per questa “nuova” Elettra, l’autrice attinge dal classico (e segnatamente da Euripide) solamente nomi dei personaggi e ambientazione. La povertà e l’umiliazione di questi esseri provenienti da una eco lontanissima - dal mito - sono gli stessi sentimenti di quei tragici anni di guerra, nel mondo, sentimenti che inaspriscono l’odio, quindi la vendetta. I temi dell’Elettra di Sofocle ed Euripide, così come quelli delle Coefore di Eschilo, condividono essenzialmente un tratto comune: il trionfo della giustizia per mano dei figli vendicatori (Oreste ed Elettra). Ma cosa succederebbe se si spostasse letteralmente il punto di vista di chi osserva questi protagonisti della vendetta, se si scardinassero le loro certezze? Questo spostamento del fuoco dell’azione scenica rende i personaggi della Yourcenar universali nella loro continua ricerca di purificazione attraverso il loro accesso in un vuoto che, paradossalmente, li stimola; tutti gli input esterni non cambiano i personaggi ma, al contrario, li aiutano a determinarsi per quello che veramente sono, non per ciò attraverso cui il mito li utilizza, li manovra. Secondo la visione oggettiva e al tempo stesso illuminante dell’autrice, Elettra o la caduta delle maschere rappresenta un groviglio inestricabile tra Elettra, Pilade ed Oreste che, al contempo, si contrappone a quello formato da Clitennestra ed Egisto; i primi rappresentano, ognuno per ciascuno, fato, destino, furie, amore, amicizia e fratellanza, paura e rancore; dentro ognuno di loro si dissolvono, subito dopo esser nati, i moventi stessi della vendetta. I secondi si oppongono con la loro forza che deriva dall’essere una coppia matura, con quella maligna complicità derivante dall’insulsa convivenza di due vecchi amanti persi nell’oblio del potere. In questa storia nessuno invocherà la giustizia, né la Verità. L’evento stesso, denaturato della sua epicità, rende i personaggi scarnificati, ridotti all’osso, privi di pretesti eroici o mitici che li hanno resi thopoi: i volti dei protagonisti di questa Elettra hanno, infine, divorato le maschere che li hanno tenuti nascosti per migliaia di anni.