SEGESTA. Stazio, Eschilo, Sofocle ed Euripide. La drammaturgia antica greca e latina scena ieri sera al Teatro Antico di Segesta, con “Edipo e Tebe: la tragedia del destino”.
Dopo il grande successo di pubblico dei giorni scorsi, continuano gli appuntamenti del “Catalafimi Segesta Festival. Dionisiache 2017”, la manifestazione organizzata dal comune di Calatafimi Segesta in sinergia con il Parco Archeologico di Segesta e la direzione artistica di Nicasio Anzelmo.
Lo spettacolo, diretto da Sergio Basile, compone in una drammaturgia originale i testi greco-latini del ciclo tebano, dalla vicenda di Edipo al suo esilio a Colono, dalla guerra fratricida di Eteocle e Polinice, al sacrificio di Antigone, fino alla dissoluzione della città cadmea.
Sono così intrecciati nella nuova narrazione brani da Tebaide di Papinio Stazio, Edipo Re, Edipo a Colono e Antigone di Sofocle, I sette a Tebe di Eschilo, Le Fenicie di Euripide.
In una ambientazione di scarna teatralità i temi centrali del poema e delle tragedie - dramma familiare, destino, responsabilità, potere, legge e giustizia, lutto della guerra- sono affrontati nel pieno rispetto della parola poetica, rilevandone a un tempo la sua prepotente contemporaneità.
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