Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Trapani, per armi e droga arrestato il nipote dell'uomo che uccise il cognato

Vincenzo Adamo non è accusato dell'omicidio di 23 anni fa, che ha invece portato in carcere lo zio

Arrestato anche il nipote di Antonio Adamo, l'uomo di 69 anni finito in carcere lo scorso 17 dicembre perché accusato dell’omicidio del cognato Benedetto Ganci, avvenuto 23 anni fa nelle campagne di Fulgatore, frazione di Trapani. Nel corso delle perquisizioni in un garage sono state trovate armi e droga. I militari hanno arrestato il nipote Vincenzo Adamo, che non è accusato dell’omicidio di 23 anni fa, ma di detenzione, assieme allo zio, di armi clandestine e munizioni e di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e ricettazione.

Durante le indagini sul cold case avvenuto nelle campagne di Fulgatore il 5 novembre del 1998, i militari hanno notato che zio e nipote si incontravano spesso in quel garage. Grazie ai cani addestrati a trovare armi e droga è stato trovato un chilo di hashish, due fucili a canne mozze, una mitraglietta artigianale, due pistole rubate, un revolver calibro 38 con matricola abrasa, una pistola da borsetta artigianale, una pistola-penna artigianale.

Fondamentale il buon fiuto di Vera, pastore belga Malinois addestrata per la ricerca di armi ed esplosivi. Il giudice per zio e nipote ha disposto la custodia in carcere.
Le indagini sull'omicidio di Benedetto Ganci sono state riaperte dalla Procura di Trapani dopo che una delle figlie della vittima, nell’agosto 2020, dopo anni dall’uccisione del padre, si era rivolta al comandante della stazione carabinieri di Salemi, affermando di nutrire dei sospetti sul presunto autore dell’omicidio.

Benedetto Ganci era scomparso la sera del 5 novembre del 1998, alla moglie prima di uscire aveva detto che doveva incontrare una persona. Da quel momento non si era saputo più nulla. Il suo corpo massacrato fu ritrovato tre giorni dopo nei pressi di un casolare di Montagna Grande a 16 km da Fulgatore, dove abitava. Benedetto Ganci sarebbe stato ucciso dal cognato perché aveva scoperto le sue morbose attenzioni nei confronti delle proprie figlie, una delle quali minorenne. Ed è stata proprio una delle figlie della vittima, 22 anni dopo, a far riaprire il caso, concluso con l’arresto di Antonino Adamo, 69 anni, pensionato. Un cold case risolto dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Trapani che hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale, su richiesta della Procura. Contro Adamo l’accusa di omicidio aggravato. Ganci fu ucciso in modo efferato appena arrivato sul luogo dell’appuntamento, colpito ripetutamente con dei paletti in cemento. Un delitto che finì archiviato. Le indagini dell’epoca non portarono a nulla: la vittima era incensurato, bracciante agricolo, per tutti un gran lavoratore. Poi la riapertura del caso e le nuove indagini. Si è scavato nei contesti familiari e approfondito attraverso intercettazioni e nuove testimonianze, e alla fine, caso risolto. Da qui la conferma che Adamo avrebbe covato per diversi anni un sentimento di profondo astio verso la vittima, perché quest’ultimo, intuendo le morbose attenzioni, anche di natura sessuale, mostrate nei confronti delle sue figlie, lo avrebbe redarguito in più occasioni intimandogli di restare lontano dalle nipoti. Ganci così, sarebbe stato ritenuto un ostacolo ai desideri sessuali nutriti dall’indagato nei confronti, in particolare, di una nipote (all’epoca minorenne). Sarebbe stato attirato da Adamo presso quel casolare di campagna, e lì barbaramente ucciso. Un forte movente che risulterebbe, per citare le parole del gip di Trapani «un’importante chiave di lettura del quadro indiziario raccolto, consentendo di iscrivere in una cornice unitaria i pezzi del puzzle investigativo». Adamo fu sospettato del delitto ma scappò in Germania. Quando seppe che le indagini erano state archiviate era tornato. Da quando aveva saputo della riapertura dell’inchiesta si era messo in giro a minacciare i testi.

Caricamento commenti

Commenta la notizia