TRAPANI. La mafia trapanese unita nella gestione degli affari. E' l'analisi di Diego Berlingeri, comandante provinciale dei carabinieri di Trapani, che ha condotto l'operazione che ha portato oggi all'arresto di 12 tra capimafia e favoreggiatori del boss Matteo Messina Denaro appartenenti alle "famiglie" di Vita e Salemi.
Nell'inchiesta finita anche la testimonianza del pentito di Castelvetrano Lorenzo Cimarosa, poi deceduto, che raccontò agli investigatori dei soldi fatti avere al boss Matteo Messina Denaro dall'imprenditore dell'eolico Vito Nicastri, tra gli arrestati nel blitz di oggi contro i fiancheggiatori del capomafia latitante: "Mi ha detto che praticamente erano i soldi dell'impianto di... di quello degli impianti eolici di Alcamo, e che c'erano stati problemi perché aveva tutte cose sequestrate e i soldi tutti insieme non glieli poteva dare, perciò glieli avrebbe dati in tante tranches".
I soldi sarebbero stati messi in una borsa e fatti avere in vari passaggi a Messina Denaro a cui li avrebbe materialmente consegnati Francesco Guttadauro, parente del padrino di Castelvetrano. Agli inquirenti che gli chiedevano l'ammontare della somma Cimarosa rispose: "La borsa era chiusa e non ho potuto contarli".
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