TRAPANI. "Stiamo verificando se all'interno della struttura penitenziaria possano esserci state responsabilità colposo o dolose": lo ha detto il procuratore di Trapani, Alfredo Morvillo, durante la conferenza stampa per illustrare l'operazione che nella notte ha portato alla cattura dei tre evasi dal carcere di Favignana. Gli inquirenti non escludono che i tre, catturati nella notte, abbiano potuto trovare un alloggio di fortuna in una delle tante villette in questo periodo chiuse.
Sono in corso controlli. Accertamenti sono in corso anche per stabilire la provenienza degli arnesi (chiavi inglesi e cacciaviti) che i fuggiaschi avevano con sé al momento dell'arresto, avvenuto in località Punta Longa.
Presumibilmente i tre, che stavano tentando di impossessarsi di un'imbarcazione, approfittando delle favorevoli condizioni meteo marine, erano intenzionati a raggiungere la costa di Marsala, che dista quindici minuti di navigazione. Il procuratore di Trapani, nel sottolineare che la "cattura è frutto della professionalità dei carabinieri e della polizia penitenziaria, ha ribadito che le indagini puntano a far luce su quello che è successo all'interno del carcere".
A margine della conferenza stampa indetta per la cattura dei tre evasi dal carcere di Favignana (Tp) è trapelato che le lenzuola lasciate sul muro di cinta dell'istituto penitenziario possano essere state lasciate per simulare una fuga che in realtà sarebbe avvenuta con modalità diverse.
Un'ipotesi degli investigatori, questa, suffragata da alcuni elementi: la ridotta lunghezza delle lenzuola (che avrebbero costretto i tre a compiere un salto nel vuoto di oltre tre metri) ma anche il fatto che difficilmente i tre, dopo aver segato le sbarre della cella, possano essere riusciti a salire sul tetto e a saltare, senza perdere l'equilibrio, sul muro di cinta.
Caricamento commenti
Commenta la notizia