"Salviamo lo Stagnone" è l'appello lanciato da Legambiente che pone l'attenzione sui pericoli (su tutti, la cementificazione) che corre la Riserva naturale orientata Isole dello Stagnone, istituita dalla Regione nel 1984.
Gli ambientalisti sono scesi in piazza a Marsala, con un flash mob musicale. Le iniziative si sono tenute in piazza della Repubblica, davanti a Palazzo VII Aprile, sede del Consiglio comunale di Marsala.
"Il 31 dicembre scadranno tutte le convenzioni che vedono le riserve gestite da associazioni ambientaliste - ha detto il presidente regionale di Legambiente, Gianfranco Zanna, presente a Marsala - Noi mettiamo a disposizione le competenze acquisite nella nostra ventennale esperienza per costituire una governance che ripensi un futuro per la riserva".
Sin dalla sua istituzione, a gestire la Riserva naturale marsalese è la Provincia di Trapani, mentre competente sulla fascia di Pre-riserva (terraferma) è il Comune di Marsala. Tra le foto esposte in piazza, quelle che ritraggono i fenicotteri in contrapposizione alla spazzatura, gli scenari delle saline e l'edificazione che negli anni è stata attuata di fronte al mare.
"L'impegno di Legambiente Sicilia e del Circolo di Marsala - dice il presidente di quest'ultimo, Maria Letizia Pipitone - in favore del meraviglioso patrimonio culturale e naturale di Marsala, non si arresta di fronte alla più grave e pesante aggressione in atto sull'area protetta. Da anni lamentiamo lo stato di sostanziale abbandono in cui versa lo Stagnone per incuria dell'ente gestore, del Comune di Marsala e dell'assessorato regionale Territorio e ambiente. Siamo stati una delle poche voci a difesa del Piano paesaggistico di Marsala, consapevoli che il vero obiettivo dei tanti oppositori era semplicemente quello di mettere le mani sulle aree dello Stagnone non ancora edificate".