C’è chi i ponti li fa saltare per aria e chi li costruisce, magari immaginando di unire idealmente le diverse sponde del Mediterraneo; quel mare in mezzo alle terre, sognato come una «casa comune» che dovrebbe unire e non dividere i popoli che vi si affacciano. Un miraggio, un sogno forse. Ma avrebbe mai volato l’uomo se non avesse prima sognato di farlo?
In questo caso, il sognatore in questione si chiama Mimmo Palmizi, siciliano di Marsala, e autore de «La Piccola Sicilia», la scultura in acciao Corten appena installata nell’omonimo quartiere di La Goulette, cittadina costiera a dieci chilometri da Tunisi. Qui, dalla fine dell’Ottocento, si sono trasferiti molti immigrati siciliani, soprattutto pescatori, provenienti per lo più dalle zone di Trapani, Marsala, Mazara del Vallo e Pantelleria. Sempre in Tunisia, ad una ventina di chilometri dalla capitale, la scultura di Palmizi ha ricevuto il Gran Premio dell’Arte all’International Land Art di Sidi Bou Said.
La Piccola Sicilia
La scultura in acciaio Corten è alta tre metri e rappresenta la Sicilia e la Tunisia l'una accanto all'altra, simbolo dell'amicizia e della storia millenaria che le unisce.
«La sua realizzazione – dice Mimmo Palmizi – nel paese nordafricano con l'aiuto della manovalanza specializzata locale, è stata un’ottima occasione di incontro, scambio e collaborazione. La scultura, offerta alla città di La Goulette è un omaggio a tutti i siciliani di Tunisia, ma anche e soprattutto a tutti gli esseri umani che nella vita per problemi diversi sono costretti a lasciare la propria casa, i propri affetti per cercare altrove la loro terra promessa».
L’opera vuole essere appunto un «ponte» tra il quartiere «Piccola Sicilia» di La Goulette e la Sicilia, isola madre, terra d'origine dei tanti che tra la fine dell'800 ed i primi del ’900 hanno trovato accoglienza ed un futuro migliore nel Paese nordafricano.
Il progetto
La «Piccola Sicilia» di Palmizi fa parte di un progetto più ampio che l’artista siciliano porta avanti da anni e che nel 2015 nella estrema punta occidentale della Sicilia, tra Marsala e Mazara del Vallo, nel territorio di Petrosino ha visto l’installazione della sua prima opera in acciaio Corten con la scritta “Marenostrum”; un pilone di un ideale «Ponte sul Mediterraneo» che è stato completato nel 2017 con la realizzazione di un pilone gemello in Tunisia, a Nabeul sulla penisola di Capo Bon, dove «Marenostrum» per un chiaro messaggio di condivisione, è scritto in arabo.
Interventi ed opere di Palmizi si trovano anche in Turchia e in Libano, col chiaro intento di volere trasmettere con l'arte messaggi di pace e di speranza tra i popoli del Mediterraneo.
Dopo le sculture-ponte Marenostrum ed i Pilastri della terra, titolo quest'ultimo preso in prestito dal famoso romanzo di Ken Follet, nel 2018 è stata la volta di «Yammuna Elissa nel presente...» che stabilisce un altro nesso: tra Libano e Tunisia, tra Tyro e Tunisi.
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