Da venerdì 17 luglio, dalle 9 alle 13 e su prenotazione attraverso la app Youline, sarà possibile visitare presso l’Oratorio dei Bianchi di Palermo il cantiere dove si sta realizzando il restauro degli Arazzi fiamminghi di Marsala affinché i visitatori possano avere “l’esperienza dei lavori”, assistendo in diretta alle operazioni che si svolgono sotto le direttive dei restauratori. Lo ha reso noto l’assessore dei Beni culturali e dell’identità siciliana, Alberto Samonà, dichiarando che “il restauro degli arazzi fiamminghi e il progetto complessivo di realizzazione del museo degli Arazzi di Marsala sono espressione della volontà del governo Musumeci di recuperare la memoria della Sicilia attraverso la valorizzazione del cospicuo patrimonio di beni immateriali, anche attraverso la valorizzazione delle professionalità molto qualificate, in grado di operare nel recupero e nella conservazione dei beni. Sempre più – ha detto l’assessore Samonà - dobbiamo lavorare affinché l’esperienza maturata da chi opera nel settore con riconoscimento di valore, possa fecondare e dar vita a percorsi di specializzazione nei diversi ambiti del restauro. Auspico che la Sicilia nel giro di pochi anni possa essere un riferimento a livello mondiale come sede di restauro per i capolavori d’arte e che la nostra Terra possa diventare il “centro benessere e rigenerazione” per le opere d’arte”. Gli otto arazzi fiamminghi che compongono la collezione di Marsala rappresentano un raro e pregevole esempio di arte tessile e pittorica della cultura europea del 16esimo secolo. Appartengono, sin dal 1589, al patrimonio della chiesa Madre di Marsala alla quale furono lasciati per testamento da Antonino Lombardo, già canonico della cattedrale di Mazara e arciprete di Marsala, di origine marsalese, cui erano stati donati dalla Corte spagnola. Il restauro degli arazzi costituisce un brano di un progetto molto più ampio e di notevole respiro che prevede il recupero e l’adeguamento funzionale dell’eredità storico-culturale della chiesa del Collegio di Marsala da trasformare in museo degli Arazzi e del patrimonio tessile della chiesa Madre. La chiesa del Collegio dei Gesuiti dista poche centinaia di metri dall’attuale luogo di esposizione e dipende dalla Chiesa Madre, consentendo il rispetto delle volontà testamentarie. Il progetto prevede il completamento del restauro dei locali e l’allestimento della sala dove, oltre agli otto arazzi, troveranno sede anche antichi e preziosi paramenti sacri, dieci dei quali saranno soggetti a restauro.