CUSTONACI. Torna la rappresentazione della nascita di Gesù a Custonaci, in provincia di Trapani oggi e domani, e il 5, 6, 7 e 8 gennaio. Trentacinque edizioni, quattrocentomila visitatori nel corso degli anni, 160 interpreti - tra artigiani-artisti provenienti dall'intera Sicilia, maestranze contadine, figuranti locali e numerose comparse – citazioni nell’Herald tribune e nel National Geographic Se nella vita sono i numeri a fare la differenza, quelli del Presepe vivente di Custonaci rappresentano un vero e proprio patrimonio da conservare negli annali. La manifestazione, quest’anno alla sua trentacinquesima edizione, andrà in scena nell’area della grotta preistorica di Scurati oggi e domani e dal 5 all’8 gennaio 2017, con inizio alle ore 16. Un evento dove non vuole rappresentare solo la nascita di Gesù, ma anche il più grande evento di valorizzazione dei mestieri e delle tradizioni popolari siciliane. Al centro di tutto, oltre alla Sacra Famiglia, c’è il centro di Borgo Scurati, una realtà di case rurali disseminate come in un presepe, a ridosso di un contesto di grotte naturali che si aprono su alte pareti rocciose. Tra queste primeggia la Grotta Mangiapane, emozionante e scenografico spazio risalente al Paleolitico superiore Si potranno così scoprire quei mestieri che resistono da oltre duemila anni, entrando in una atmosfera che annulla il senso del tempo e dello spazio. I visitatori scopriranno così: u scarparu, u tilaru, u furnu, l’arbitrio per la pasta, a taverna u pignataro. Veri artigiani, che non interpretano una parte, ma il loro vero mestiere in un luogo di rara bellezza. In più ogni angolo di Borgo Scurati si popolerà di asini, capre, oche, mucche, cavalli, anatre, galline, pavoni, pecore ed agnellini. Il Presepe di Custonaci si pone come una sorta di operazione "museografica", nel senso dei sapere e della sua comunicazione, la cui validità è certamente apprezzabile. Una operazione di questo genere comporta, infatti, la conoscenza dei proprio territorio e delle attività produttive a esso connesse e il recupero di tutta una serie di competenze organiche a un tessuto economico e sociale ormai da decenni in via di rapida trasformazione. In altri termini, anche se per un lasso di tempo circoscritto - ma bisognerebbe analizzare eventuali effetti a distanza – il Presepe vivente di Custonaci, per il modo in cui è stato pensato e organizzato, conferisce identità a una intera comunità, sia sul versante della cultura materiale sia su quello della cultura intellettuale, con il recupero dei patrimonio di conoscenze e di abilità manuali connesso ai singoli mestieri. Mestieri che si fanno e che si rappresentano nel loro farsi, e che costituiscono una occasione rara per la conoscenza. Gli oggetti e le tecniche a essi connesse “parlano” per mano di coloro che li sanno adoperare. La messa in scena dell'evento prevede, oltre l'illuminazione artificiale, l'uso delle fiaccole, le padelle romane e le lanterne a petrolio. Alcune foto delle passate edizioni.