Campobello di Mazara scende in piazza per ribadire in coro a gran voce «No alla mafia», in occasione del trentunesimo anniversario della strage di Capaci, dove morirono il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Oltre 750 alunni dell'istituto comprensivo Pirandello San Giovanni Bosco, si sono riuniti in corteo e hanno sfilato tra le strade della città. «Questo è il vero volto del paese – sottolinea il sindaco di Campobello di Mazara, Giuseppe Castiglione, con un post sul suo profilo Facebook e sulla pagina dell'amministrazione comunale». Per il sindaco «è importante che i nostri studenti ricordino il sacrificio dei servitori dello Stato morti per mano della mafia, affinché acquisiscano piena consapevolezza di quanto sia feroce il potere mafioso». Il sindaco si sofferma sull'importanza dell'insegnamento lasciato dal giudice Falcone, che «non deve essere disperso, ma deve costituire un esempio per tutta la società civile, a partire proprio dai ragazzi, che devono proseguire il cammino per la legalità, la democrazia e la libertà». Un cammino che Campobello sta percorrendo con tutte le proprie forze, un paese che si è ritrovato protagonista dei fatti di cronaca più duri degli ultimi tempi. Un paese con i riflettori addosso, in un momento particolarmente difficile che «dopo la cattura di Matteo Messina Denaro - conclude il primo cittadino -, può finalmente guardare con fiducia verso un riscatto e un futuro libero dal condizionamento mafioso».