Trapani

Domenica 24 Novembre 2024

Campobello di Mazara, ristorante nel bene confiscato: interdittiva antimafia, revoca e ricorso

Cibus, il ristorante-pizzeria di Campobello di Mazara
Emanuele Bonafede
Emanuele Bonafede si assicura che nessuno passi prima di dare a Messina Denaro l’ok a lasciare la sua casa
Lorena Lanceri accanto all’auto di Matteo Messina Denaro ripresa dalle telecamere della strada
La foto di Matteo Messina Denaro a casa della coppia Bonafede-Lanceri

Revocata dal Comune di Campobello di Mazara la gestione di un bene confiscato alla mafia alla cooperativa Cibus, che annuncia ricorso. «Ho già avuto modo di confrontarmi con gli avvocati e posso anticipare che faremo ricorso al provvedimento interdittivo della prefettura e di revoca del Comune», annuncia Giuseppe Gabriele, dipendente della cooperativa Cibus di Campobello di Mazara, alla quale è stato revocato l’affidamento del ristorante-pizzeria Cibus, bene confiscato a Tre Fontane, frazione marina del comune in cui ha vissuto l’ultimo periodo della latitanza il boss di Castelvetrano Matteo Messina Denaro. Gabriele è marito di Franca Lanceri, presidente della cooperativa e sorella di Lorena Lanceri, arrestata il 16 marzo col marito Emanuele Bonafede, con l’accusa di avere accolto in casa il boss allora latitante Matteo Messina Denaro, poi catturato a Palermo lo scorso 16 gennaio. I locali del ristorante-pizzeria della frazione di Tre Fontane furono confiscati alla mafia. La revoca è avvenuta dopo che la prefettura di Trapani ha emesso un’interdittiva antimafia nei confronti della cooperativa che si era aggiudicata l’assegnazione tramite un bando pubblico. L’immobile, dove all’interno è allestito il ristorante-pizzeria, prima di essere assegnato al Comune di Campobello di Mazara è stato sottoposto ad amministrazione giudiziaria, con la quale la cooperativa aveva stipulato un contratto d’affitto. Poi il bene è stato trasferito al patrimonio indisponibile del Comune e l’ente ha pubblicato un bando per l’assegnazione per 6 anni. La cooperativa è stata l'unica a partecipare, offrendo un canone annuo di 13.900 euro. Dopo l’arresto di Lorena Lanceri e del marito Emanuele Bonafede (che d’estate lavorò all’interno del locale), il Comune ha chiesto un parere alla prefettura che, a sua volta, ha emesso l'interdittiva antimafia. E così l’ente ha provveduto alla revoca dell’assegnazione.

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