Revocata dal Comune di Campobello di Mazara la gestione di un bene confiscato alla mafia alla cooperativa Cibus, che annuncia ricorso. «Ho già avuto modo di confrontarmi con gli avvocati e posso anticipare che faremo ricorso al provvedimento interdittivo della prefettura e di revoca del Comune», annuncia Giuseppe Gabriele, dipendente della cooperativa Cibus di Campobello di Mazara, alla quale è stato revocato l’affidamento del ristorante-pizzeria Cibus, bene confiscato a Tre Fontane, frazione marina del comune in cui ha vissuto l’ultimo periodo della latitanza il boss di Castelvetrano Matteo Messina Denaro.
Gabriele è marito di Franca Lanceri, presidente della cooperativa e sorella di Lorena Lanceri, arrestata il 16 marzo col marito Emanuele Bonafede, con l’accusa di avere accolto in casa il boss allora latitante Matteo Messina Denaro, poi catturato a Palermo lo scorso 16 gennaio.
I locali del ristorante-pizzeria della frazione di Tre Fontane furono confiscati alla mafia. La revoca è avvenuta dopo che la prefettura di Trapani ha emesso un’interdittiva antimafia nei confronti della cooperativa che si era aggiudicata l’assegnazione tramite un bando pubblico. L’immobile, dove all’interno è allestito il ristorante-pizzeria, prima di essere assegnato al Comune di Campobello di Mazara è stato sottoposto ad amministrazione giudiziaria, con la quale la cooperativa aveva stipulato un contratto d’affitto. Poi il bene è stato trasferito al patrimonio indisponibile del Comune e l’ente ha pubblicato un bando per l’assegnazione per 6 anni. La cooperativa è stata l'unica a partecipare, offrendo un canone annuo di 13.900 euro. Dopo l’arresto di Lorena Lanceri e del marito Emanuele Bonafede (che d’estate lavorò all’interno del locale), il Comune ha chiesto un parere alla prefettura che, a sua volta, ha emesso l'interdittiva antimafia. E così l’ente ha provveduto alla revoca dell’assegnazione.
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