Presa a schiaffi, spinta con forza e bloccata contro la parete, raggiunta da parecchi sputi sul viso. È accaduto a Partanna, nel Belice, ad un medico di base. Alessandra Abruzzo è ancora sotto choc dopo l’aggressione da parte di un suo paziente. L’uomo, un ventottenne del luogo, l’ha aggredita per ben due volte nel giro di tre giorni ed è stato denunciato dai carabinieri.
La scorsa settimana è arrivato allo studio, con arroganza ha scavalcato la fila dei pazienti e ha cominciato a inveire contro la segretaria, chiedendo con prepotenza di ricevere una ricetta medica stampata su carta. La segretaria, con educazione e mantenendo la calma, ha spiegato al giovane che il computer e la stampante erano impegnati per una signora che stava attendendo una ricetta. Il ventottenne infastidito dalla risposta si è scagliato, prima contro la paziente, sputandole addosso e tirandole i capelli, poi ha preso il monitor del pc e lo schermo e li ha completamente distrutti. In preda all'ira, è entrato nella stanza della dottoressa Abruzzo, che ha cercato di calmarlo, ma senza successo. Il ventottenne ha spinto la dottoressa con violenza contro il muro, l’ha presa a schiaffi e ha cercato di colpirla ancora. Fortunatamente, c’erano degli altri assistiti che sono prontamente intervenuti per bloccare l’uomo. Subito dopo, sono stati chiamati i carabinieri della locale stazione che sono arrivati e hanno allontanato il giovane dallo studio.
Alessandra Abruzzo ha raccontato tutto ai carabinieri e ha sporto denuncia. L’uomo, però, è tornato alla carica. Dopo due giorni è andato ancora allo studio e ha nuovamente aggredito la dottoressa, tirandole i capelli, bloccandole con forza le braccia e distruggendo con i piedi il suo telefonino. «Stavo per chiamare i carabinieri e lui l’ha capito - racconta con un filo di voce Alessandra Abruzzo - mi ha bloccata, graffiato i polsi e spinta, ha distrutto anche il mio telefono, per fortuna, anche questa volta, a salvarmi c’erano degli assistiti e i carabinieri. Ho sporto denuncia, ma lui gira ancora intorno al mio studio e ho paura. Queste sono cose che non dovrebbero accadere. Dovremmo essere tutelati e invece noi medici rischiamo molto. Io rimango spesso in studio anche la sera, quando vanno via tutti. Spesso ho parecchio lavoro arretrato. Adesso - continua a raccontare il medico - ho paura di rimanere sola, ho paura che arrivi lui o un altro e possa aggredirmi. Lavoro in un clima di paura, senza nessuna tutela. Ho avuto qualche contusione e dovrò anche pagare io le spese dei danni subiti. Questo episodio mi ha turbata molto, soprattutto sapere che è ancora in giro ed è più infuriato di prima».
Solidarietà è stata espressa sui social dal sindaco di Partanna, Nicola Catania. «Esprimiamo solidarietà alla dottoressa Abruzzo - ha scritto - per un episodio grave e ingiustificato che mette a rischio l’importante lavoro di questa categoria, sempre più sottoposta a stress e responsabilità».
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