Trapani

Giovedì 09 Maggio 2024

Mafia del Belice e affari con le scommesse on line: al via la requisitoria, abbreviato per 14

Antonino Triolo
Giuseppe Tilotta
Giuseppe Paolo Bongiorno
Leonardo Milazzo
Angelo Greco
Vincenzo La Cascia
Mario Tripoli
Nicola Accardo
Filippo Dell’Aquila
Raffaele Urso
Andrea Valenti
Filippo Guttadauro, cognato di Messina Denaro e ai vertici del mandamento mafioso di Castelvetrano
Vincenzo Panicola, cognato di Messina Denaro, ai vertici del mandamento mafioso di Castelvetrano
Salvatore Messina Denaro, fratello del boss latitante e anche lui ai vertici del mandamento di Castelvetrano
Giovanni Filardo, cugino del boss Matteo Messina Denaro
Patrizia Messina Denaro, sorella del boss latitante
Francesco Guttadauro, nipote di Messina Denaro
Luca Bellomo, nipote di Messina Denaro
Il dipinto del boss trovato in casa dei familiari

Davanti al Gup di Palermo Cristina Lo Bue, il pm della Dda Francesca Dessì ha avviato, oggi, la sua requisitoria nel processo alle 14 persone coinvolte nell'operazione antimafia "Annozero" (blitz del 19 aprile 2018) che hanno scelto il giudizio abbreviato. Alla sbarra degli imputati sono Nicola Accardo, 54 anni, ritenuto il capomafia di Partanna, Antonino Triolo, di 49, anche lui di Partanna, i castelvetranesi Giuseppe e Bartolomeo Tilotta, di 56 e 33 anni, Giuseppe Paolo Bongiorno, di 30, Calogero Guarino, di 49, Leonardo Milazzo, di 40, e Giuseppe Rizzuto, di 39, il mazarese Angelo Greco, di 50, e i campobellesi Filippo Dell'Aquila, di 55, Vincenzo La Cascia, di 71, Mario Tripoli, di 46, Raffaele Urso, di 60, e Andrea Valenti, di 66. Nell'inchiesta è emerso l'interesse del clan anche nel settore delle scommesse on line, oltre ai reati di estorsione e danneggiamenti. Le indagini, inoltre, nel tempo hanno individuato ai vertici del mandamento mafioso di Castelvetrano altri due cognati di Matteo Messina Denaro, Filippo Guttadauro e Vincenzo Panicola, poi il fratello Salvatore Messina Denaro, e quindi il cugino Giovanni Filardo. E ancora la sorella Patrizia Messina Denaro e i nipoti Francesco Guttadauro e Luca Bellomo. Lo scorso 5 aprile, il gup Lo Bue ha rinviato a giudizio davanti il Tribunale di Marsala altri 18 presunti mafiosi o fiancheggiatori di Cosa Nostra nel Belicino coinvolti nell'operazione "Annozero". Ventidue furono, allora, i provvedimenti di fermo emessi su richiesta della Dda. Tra questi, uno anche per il superlatitante Matteo Messina Denaro, la cui posizione, però, lo scorso 21 febbraio, è stata stralciata dal gup Lo Bue in quanto "irreperibile", con rinvio al 21 febbraio 2020.

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