MAZARA DEL VALLO. Dalla Tunisia alla Sicilia a bordo di gommoni veloci in meno di quattro ore. Così un gruppo criminale avrebbe trasportato migranti clandestini, che avrebbero pagato il viaggio oltre 3.000 euro per persona. I trafficanti durante le traversate avrebbero portato anche sigarette di contrabbando.
I finanzieri di Mazara del Vallo hanno arrestato cinque persone per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina dalla Tunisia alla Sicilia e contrabbando di sigarette. Due persone sono anche accusate di omicidio volontario di uno dei migranti trasportati. Si tratta di Nejib Ammar , Karim Salem, Salim Bensalem, Issam Jemmali, Farese Cheick Nackch. Il fratello di quest’ultimo, Seifedine, è stato invece denunciato a piede libero. Tra le persone denunciate a piede libero c’era anche Giuseppe Marcianò, successivamente vittima di omicidio, che è stato ucciso la mattina del 6 luglio scorso, nella campagne di Campobello di Mazara.I finanziari hanno indagato su uno degli sbarchi, avvenuto il 24 maggio scorso nei pressi di Campobello di Mazara.
Un gommone è stato intercettato e bloccato dai finanzieri di Mazara del Vallo. In quel frangente è morto uno dei clandestini tunisini trasportati, Hamda Haitem, di 29 anni. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori il ragazzo sarebbe stato gettato in mare da due membri dell’organizzazione, per velocizzare le operazioni di approdo. Sequestrati anche 140 chili di sigarette di contrabbando.
Dalle indagini di polizia giudiziaria sono stati scoperti i componenti e ruoli del gruppo criminale e le modalità dei trasporti di persone e sigarette. Ogni viaggio sarebbe fruttato tra i 30.000 e i 40.000 euro e avrebbe permesso di introdurre sigarette di contrabbando destinate ad essere rivendute in Sicilia a magrebini. L’organizzazione si sarebbe occupata dell’assistenza dei clandestini per rimanere in Sicilia una volta sbarcati.
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