La più lontana delle Egadi, l’isola del vento, Marettimo è isolata da ieri pomeriggio, a causa del vento che soffia da maestrale con raffiche fino a 40 nodi e onde che hanno raggiunto quattro metri di altezza.Tutto questo potrebbe essere un affascinante e poetico epilogo d’estate se non fosse che oltre alla bellezza della natura questo luogo ospita anche una piccola comunità, molto spesso dimenticata, che stamane ha vissuto momenti di grande difficoltà. La forza del mare e delle onde ha danneggiato alle prime luci dell’alba una decina di barche con concreto pericolo anche per gli operatori del porticciolo, che hanno tentato di mettere in sicurezza il maggior numero possibile d’imbarcazioni con supporti tecnici di fortuna, rischiando l’incolumità pur di evitare ulteriori disagi. Sono andate distrutte anche barche storiche come la “Palumma”, glorioso scafo di legno restaurato e rimesso in mare lo scorso anno, che insieme alla sua gemella il “Falco” sono “memoria” dell’identità culturale e marinara del luogo. Ingenti i danni per la comunità locale che non è solo dedita al turismo, ma che qui vive e lavora tutto l’anno e che nella tradizione della navigazione ha il suo più profondo legame con il mare. Gente che aspetta l’ampliamento del piccolo porto oramai da generazioni, costretta ad assistere impotente per incuria e disattenzione generale, all’inaspettata potenza della natura; gente fiera, abituata a cavarsela da sola, a cui sarebbe doveroso da parte delle istituzioni garantire la giusta sicurezza e la migliore comunicazione con la terra ferma.(Servizio di Agata Polizzi)