
L’esonero era nell’aria da giorni ma questa volta il presidente del Trapani, Valerio Antonini, ha scelto di fare subito il cambio al timone. Dopo il pesante 0-3 incassato in casa contro il Catania, è arrivato il benservito per Vincenzo Torrente. Al suo posto torna Salvatore Aronica richiamato per la seconda volta in stagione con l’obiettivo dichiarato di salvare la squadra granata.
È l’ennesima scossa in una stagione che rischia di deragliare. I granata hanno incassato la sesta sconfitta consecutiva e, da squadra che puntava alla promozione, si ritrovano ora costretti a guardarsi alle spalle: il margine sulla zona playout è sceso a soli sette punti.
Contro il Catania, il Trapani ha retto per quaranta minuti, sfiorando anche il vantaggio con Toscano. Poi, al primo vero affondo, gli etnei passano: Anastasio sorprende Ujkaj sul primo palo con un destro dalla distanza che apre il sipario sul disastro. Nella ripresa, il crollo definitivo: pallonetto di Lunetta per il raddoppio e, nel finale, tris firmato da Frisenna.
In mezzo, una squadra spenta, incapace di reagire, e un Catania che legittima la sua corsa playoff. Il punteggio avrebbe potuto essere perfino più pesante, se Montalto – ex di turno – non avesse fallito un gol a porta vuota.
A fine partita, Antonini ha rotto gli indugi: «Decisione inevitabile» e Torrente paga un rendimento disastroso e una squadra senza più identità. Ad Aronica il compito di risollevare un ambiente depresso e di blindare una salvezza che fino a poche settimane fa sembrava fuori discussione.
Caricamento commenti
Commenta la notizia