SANTA NINFA. Si chiama Lamin Komma (nella foto), ha trent'anni e viene dal Gambia. Un ragazzo come molti ormai che si trovano qui, fuggito dalle minacce e dalla violenza, e che sogna un futuro nella civile Europa. Lamin da un anno e mezzo è a Santa Ninfa, ospite del locale Centro d' accoglienza.
Vi è arrivato dopo un lungo viaggio nel quale ha attraversato il Senegal, il Mali, il Burkina Faso, il Niger e dopo alcuni mesi passati in Libia. Nel Paese nordafricano è stato però arrestato senza alcun motivo, assieme a tanti altri compagni di viaggio, detenuto per quattro mesi in una delle prigioni libiche e destinato ai lavori forzati. Fuggito dalla prigionia in modo rocambolesco, è stato caricato, contro la sua volontà, su un barcone ed è infine approdato in Sicilia.
In Gambia Lamin Komma, dopo aver frequentato le scuole superiori e il college, insegnava storia ai ragazzini di un villaggio. Le turbolenze della regione (gli hanno peraltro ucciso un fratello, la sorella è stata vittima di violenza) e le minacce di morte da parte della famiglia di un suo alunno morto in un incidente stradale durante una gita, lo hanno costretto a fuggire. A Santa Ninfa ha trovato tanti amici. Grazie allo sport, al calcio in modo particolare. Lamin è un attaccante, da due stagioni si allena regolarmente con il Real Santa Ninfa, la compagine che milita nel campionato di Terza categoria.
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