TRAPANI. La seconda trasferta consecutiva non regala sorrisi alla Pallacanestro Trapani, battuta ad Omegna dopo un tempo supplementare, il terzo perso dai granata sui tre finora disputati. Brutta partita, non c' è dubbio: come è capitato spesso, Trapani, pur giocando male, ha avuto mille occasioni per produrre un break significativo spegnendo Omegna.
Ma ha gestito malissimo molti palloni decisivi, ha tirato male, malgrado tutto questo ha perso per poco. Cattiva difesa nel primo quarto (concessi 28 punti), meglio inseguito. Partita equilibrata, cui è mancato il col podi reni per guadagnare la manciata di punti di vantaggio che sarebbe risultata decisiva. Supplementare, poi, in linea con quello giocato contro Agrigento: cattiva partenza (6-0), quindi infruttuosa rimontina finale.
Pessima la serata di Renzi, pessime percentuali al tiro (da due appena 38%). Non salvano i 32 punti di Mays, di nuovo bene Griffin. Quel che emerge, dopo sedici giornate, è che i granata siano ancora alla ricerca d' una precisa identità: quando all' istintività va sostituito il governo del match, Trapani non sempre riesce a fare la cosa giusta. Zeppa di play -guardie (Mays, Tommasini, Chessa, Viglianisi che s' adatta), la costruzione del gioco in determinate occasioni non è limpida. E' un problema su cui coach Ducarello deve lavorare, perché nel girone di ritorno sarà facile giocare partite in cui la squadra sarà costretta a pensare molto.
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