TRAPANI. Sono durati solo 20' i patemi della Pallacanestro Trapani, legati al batticuore che ogni esordio porta con sé. Perche in quei 20' (in realtà molti di meno), Trapani ha azzannato la partita con una voracità mai vista prima, annichilendo la povera Omegna e lasciando passare in silenzio che l'americano Mays, il più forte di tutti, non era nemmeno in panchina. Dopo 4', vantaggio già in doppia cifra (16-5), poi una cavalcata senza freni che conduce al +20 di fine primo quarto. Difesa, tanto contropiede come non se ne vedeva da tempo, percentuali stratosferiche. Insomma, tenera Omegna, ma tanto Trapani. Migliori interpreti, in quei frangenti, l'immenso Renzi (31 alla fine, un'enormità per un lungo) e Viglianisi. Ma la difesa è di tutti, e dai rimbalzi nasce il ritmo, il contropiede e i tiri giusti. Apprensione per una botta a Chessa, esce ma rientrerà nel secondo quarto.
A riprova che il primo quarto non è frutto del caso, c'è il secondo in cui Trapani continua a correre ventre a terra: Omegna è lasciato ad 8 punti nella frazione, travolto da uno tsunami che dice +39 per i granata al 19' (59-20). Mai come stavolta le statistiche fotografano il dominio: Trapani tira con l'84 per cento da due punti, 72 totale, cifre da scordarsi subito in quanto irripetibili.
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