TRAPANI. Anche una vittoria in volata può sapere di beffa. Perché quando realmente sarebbe servito, la Pallacanestro Trapani partite come quella di domenica scorsa le ha perse. Partite, a Torino per esempio, che forse avrebbero potuto cambiare il corso d'una stagione disgraziata: in quelle occasioni, mai un pizzico di fortuna. Non che i granata possano trovare in questo molte giustificazioni: i fischi che li hanno accompagnati durante l'ultima esibizione della stagione al Palauriga, se li sono ampiamente guadagnati. Basti ricordare l'ignobile prestazione offerta a Jesi. Poi la delusione dei tifosi finisce col travolgere tutti senza fare distinzioni, e dimenticando, per esempio, che uno come Andrea Renzi, dopo aver tirato la carretta per un anno, può anche aver diritto alla frustrazione personale d'esser stato il miglior giocatore d'una squadra che ha raccolto poco e niente. Ma, come spesso è accaduto quest'anno, è stato il dopo partita ad offrire spunti di riflessione. In particolare, la parte della dichiarazione di Pietro Basciano a Radio Cuore in cui il presidente ha più o meno detto: «Non mi piace cambiare casa, preferisco cambiare i mobili». Leggi la versione integrale e le altre notizie in edicola o sul giornale digitale CLICCA QUI